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Articolo 21 - Editoriali
Tante cartoline per Calipari
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di Roberta Serdoz

E?? una mattina come tante altre a Roma. Le automobili impazziscono nel traffico più del solito, la pioggia ha infastidito la città per tutta la notte. Al centro, nei negozi aperti, la gente compra quel che può.  Ma dentro la Galleria Sordi  la giornata non scorre uguale alle altre.  Un centinaio di ragazzini di 13 o 14 anni al massimo, si accalcano attorno ad un tavolino di plastica carico di cartoline  e ad un  lungo tappeto di nylon rosso con impresse delle impronte bianche. Di lato, verso Palazzo Chigi, spicca la gigantografia di un uomo: è Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso dal cosiddetto ??fuoco amico? a Bagdad, il 4 marzo scorso, dopo aver liberato la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena.
Gli occhi dei ragazzi sono puntati lì, su quella foto: la scrutano quasi cercando qualcosa a loro familiare. Anche sulle cartoline c??è Nicola: sotto il suo volto è scritto ??Verità e Giustizia? siamo tutti parti lesa!
Pian piano la Galleria si riempie: arrivano Simona Torretta e la Sgrena; la vedova D??Antona e la ?nonna? Caponnetto; gli scout, gli amici di famiglia, i giornalisti muniti di telecamere e taccuini e tanta gente comune.
I ragazzi raccolgono, da un cesto posato a terra, delle Gerbere gialle che simboleggiano la memoria. ??E?? fiore per non dimenticare, un fiore che ?? per usare le parole dell??organizzatrice Adriana Musella-  nasce dal dolore e dalle lacrime dei lutti, ma ??prosegue la coordinatrice di Riferimenti-  si prende la sua rivincita nella memoria che ognuno di noi può e deve portare avanti per non lasciare che il silenzio uccida una seconda volta?.
I ragazzi ascoltano attenti le parole metalliche che escono dai microfoni: Verità e Giustizia, L.egalità, certezza giuridica, fiducia nella Magistratura.  Ad ogni suono i loro occhi sembrano ingrandirsi sempre più, sono composti, silenziosi e attenti. Simona Torretta prende la parola per ringraziare Calipari e sottolineare il dovere morale che ognuno deve avere per non dimenticare chi ha dato la sua vita per lo Stato. Ma è Giuliana Sgrena a strappare il primo applauso ?? quando il feretro di Nicola è stato riportato a casa ?? dice la giornalista del Manifesto- c??erano tutte le Istituzioni,  oggi qui non vedo nessuno?.  E ancora Elisabetta Caponnetto, moglie del giudice antimafia, sottolinea quanto sia assurdo dover manifestare per ottenere giustizia. 
Hanno aderito in tanti all??appello ??Verità e Giustizia? per Nicola Calipari e ad ognuno è stata data una cartolina da inviare, col proprio nome e cognome, al Capo dello Stato. Un??assunzione di coscienza, una responsabilità per non far si che l??appello possa trasformarsi in vuota retorica.
Rosa, Silvia e Filippo Calipari hanno voluto partecipare alla manifestazione con un messaggio:?Le dimostrazioni di solidarietà e sostegno che ci arrivano da ogni parte del Paese sono il segno tangibile di una profonda comprensione  di quanto è accaduto- ha scritto la signora Calipari ?? e dell??esigenza diffusa nell??opinione pubblica di avere certezza giuridica?.  Rosa Calipari ha poi ringraziato tutti per l??aiuto e in particolar modo il Presidente della Repubblica  che ?? fin dal primo momento ha sottolineato l??esigenza di fare chiarezza e che recentemente ha ribadito di seguire con attenzione gli sviluppi dell??inchiesta giudiziaria ancora in corso?.  Infine, - è scritto nel messaggio della famiglia, si rinnova la piena fiducia e il sostegno alla Magistratura affinché possa procedere contro i responsabili diretti ed indiretti dell??uccisione di Nicola.
Si spengono i microfoni, si avvolge il tappeto di nylon rosso fatto dagli artisti romani ?? uno cento mille passi per la memoria di Nicola? tutto torna alla normalità. Nicola non lo ha perso solo la sua famiglia, lo abbiamo perso tutti noi.
Peccato che questa mattina i giornali nazionali hanno preferito dedicare, per l??ennesima volta, le prime pagine alla folla di curiosi che assediavano l??aula dove si svolgeva l??udienza d??appello per il delitto di Cogne,  di questa composta  manifestazione in memoria di un uomo che ha sacrificato la  vita nel compiere la missione assegnatagli non c??era traccia.

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