di Maurizio Torrealta
Una notizia di Rainews24 diffusa un martedì mattina nello stretto spazio temporale tra le sette e le sette trenta del mattino, allâ?? interno di un documentario di 22 minuti , ha fatto il giro del mondo, eâ?? stata ripresa dalla stampa e dalle televisioni inglesi, da quelle arabe ed infine anche dalla stampa e dalle televisioni italiane. Eppure non si è trattato di una notizia nuova, era una notizia già uscita sugli articoli di alcuni giornali inglesi (The Indipendent) ed italiani ( Il Diario) che riportavano la stessa informazione : durante la battaglia di Fallujah in Iraq eâ?? stato utilizzato il fosforo bianco come arma bellica .
Cosa ha fatto sì che le informazioni trasmesse da Rainews24 diventassero una notizia e facessero il giro del mondo?
La risposta è la seguente: la notizia trasmessa da Rainews24 mostrava le immagini dei morti a causa del fosforo bianco.
Le immagini erano così orribili e nello stesso tempo così inspiegabili da contenere al proprio interno, come fossero fantasmi tornati tra gli esseri viventi, una implorazione ad essere spiegate. Il fosforo bianco, sostanza che reagisce con lâ??acqua, aveva aggredito in profondità solo certe aree del corpo bruciando la pelle, in particolare la mucosa attorno alla bocca e agli gli occhi, ma lasciando intatti i vestiti. I corpi risultavano modificati, trasformati in una composizione orribile,simile a quella del quadro di Picasso â??Guernicaâ? quadro che rappresenta le conseguenze provocate dallâ??uso del fosforo bianco sui cittadini della città spagnola di Guernica durante lâ??assedio della cittÃ
Lâ??oscenità delle foto dei morti di Fallujah si è diffusa utilizzando un veicolo diverso da quello della comunicazione televisiva analogica tradizionale. Lâ?? oscenità delle immagini dei morti si è diffusa per contagio tramite internet. Le foto sono state poste sulle pagine web del sito di rainews24 con la possibilità di essere scaricate. Anche i video ( in 3 diverse lingue) godevano di questa duplice possibilità , non solo quella di essere visti in â??Streamingâ? ma anche quella di essere scaricabili su altri computer trasformandosi a loro volta in file riproducibili e riproduttivi e quindi a loro volta scaricabili e diffusibili. Si è innescato un modello di diffusione più attinente alla teoria dei Memi di Richard Dawkins che alla tradizionale modalità comunicativa televisiva .La sinergia tra le 2 modalità di diffusione: quella di rete e quella televisiva, ha permesso di rafforzare le debolezze che le due modalità separatamente hanno , la rete non offre sufficiente autorevolezza per essere immediatamente ritenuta credibile, e questa funzione è stata svolta dalla certificazione di garanzia controllata offerta dal media televisivo di origine, mentre la televisione è sottoposta ai limiti della unidirezionalità del suo messaggio , la rete al contrario , con i suoi meccanismi di contaminazione riproduttiva, ha permesso una estensione ed una diffusione imprevista ed imprevedibile della efficacia comunicativa televisiva.
La diffusione via internet ha offerto un modello di contaminazione inizialmente lento ma poi esponenzialmente rapido e diffuso.
Non deve dunque stupire la notizia che lâ?? OPEN SOURCE CENTER , il centro di analisi di intelligence per lo studio di informazioni non riservate, creato da John Negroponte ex governatore militare dell Iraq ed ora zar dellâ??intelligence Usa, si sia immediatamente interessato al filmato della televisione italiana che ha creato tanto traffico in internet ( notizia del sito del New York Times)..
Una ulteriore caratteristica che ha permesso a questo filmato-immagine-notizia di propagandarsi nella rete è stata la sua gratuità . Un filmato scaricabile a pagamento ovviamente non avrebbe avuto la stessa diffusione e la stessa rapidità ed avrebbe comportato limiti di copyright e di diffusione geografica che ne avrebbero limitato la visibilità .
Lâ??effetto shock di questo filmato-immagine-notizia sulla Pubblica Opinione Internazionale è stato cosi forte che ha provocato una prima reazione violenta: un fuoco di sbarramento basato sulle smentite e sulla denigrazione del lavoro giornalistico che lo ha prodotto . Il primo risultato paradossale che hanno avuto queste smentite autorevoli (prima smentita del Pentagono e primo comunicato della ambasciata Usa e Inglese) eâ?? stato quello di accreditare e diffondere ulteriormente il filmato-immagine-notizia , facendo sì che lo stesso Tg1 italiano che dopo 4 giorni non aveva ancora trasmesso la notizia contenuta nel documentario , comunicasse invece la smentita del Pentagono.
Lâ?? effetto emulativo e competitivo che sta alla base del sistema informativo mondiale, ha permesso che un canale radio della BBC ottenesse una smentita del Pentagono che smentiva la smentita precedente dello stesso Pentagono, riconoscendo lâ?? uso del fosforo bianco in Iraq come arma da combattimento contro gli insorti. Nello stesso tempo lâ??allargamento ulteriore del dibattito mediatico su questo argomento , faceva affiorare articoli su riviste militari settoriali nelle quali comparivano racconti dettagliati che comprovavano lâ?? uso di armi al fosforo bianco da parte dellâ??esercito americano in Iraq
Se analizziamo la massa delle informazioni prodotte e diffuse su questo argomento a livello mondiale sembrerebbe, a prima vista, che la battaglia per la diffusione della notizia sullâ?? uso del fosforo bianco da parte dei militari Usa che hanno combattuto a Fallujah, sia uscita vittoriosa. L â??ammissione del Pentagono eâ?? stata esplicita . Nello stesso tempo, la distinzione che il Pentagono ha fatto, ammettendo solo un uso limitato ad azioni contro insorgenti, si è dimostrata una notizia poco credibile da punto di vista operativo. Quale ufficiale militare avrebbe potuto governare il tragitto di una nuvola di fosforo permettendo che questa distinguesse tra insorti e popolazione civile? Ma sarebbe un errore pensare che questa battaglia mediatica sia finita così. Sarebbe un errore pensare che non saranno messe in atto operazioni di discredito dei giornalisti che hanno realizzato questo servizio per limitare lâ??impatto che continua ad avere sulla pubblica opinione. Viene anzi da pensare che lâ?? uso del fosforo nella battaglia di Falluja sia stato così massiccio da rendere preferibile per il Pentagono una mezza ammissione che potrebbe svolgere la funzione di pietra tombale del dibattito, piuttosto che una negazione che potrebbe invece fa proseguire la ricerca dei fatti e far affiorare le dimensioni vere della strage compiuta nella città irachena. Ma questo non significa che non verranno messe in atto altre ondate di controffensiva mediatica prima che la durata di una notizia non raggiunga la sua morte naturale.