di Adriana Musella*
Al di la delle marce ,degli slogan e di tante,troppe parole ,purtroppo in Calabria
permane un grande problema : quello della mafiositĂ ,cultura radicata ,difficile da
estirpare che ,per paura,ignoranza,bisogno o indifferenza è il vero nodo nella lotta
alla 'ndrangheta.
Quando si lascia solo chi in trincea tenta di opporsi alla legge della
sopraffazione,quando alle belle parole non fa seguito la coerenza , si finisce con
il favorire la logica perversa della criminalitĂ organizzata e ,quindi, con l'essere
conniventi.
In Calabria , chi lotta ed opera nel quotidiano contro la mafia,chi si espone e
rischia, ha sempre dovuto farlo in perfetta solitudine , affrontando ostacoli di
ognoi tipo, ; insomma mafia e non solo.
Esprimiamo tutta la nostra soidarietĂ al sindaco di Sinopoli, Domenico Luppino,da
sempre bersaglio delle organizzazioni criminali,oggi lasciato solo dall'intero
consiglio comunale,maggioranza e minoranza insieme.
Nell'ultima seduta di consiglio infatti,si sono susseguite le dimissioni di tutti i
consiglieri,con motivazioni banali e per niente originali: famiglia, salute,
discordanza sulla linea politica ecc ecc. .Se qualcuno avesse dei dubbi sulla
trasversalitĂ riguardo ad alcuni problemi, quanto accaduto in questo comune ,in
Calabria ,rappresenta un esempio inequivocabile. E intanto, per le vie di
Locri,arrivano in tanti da ognidove , ma chi resta poi a combattere la mafia ,quella
vera,nel quotidiano,lontano dalle telecamere e dai clamori?Oggi,purtroppo,a
Sinopoli,piccolo paese alle falde dell'Aspromonte la 'ndrangheta ha vinto ancora una
volta,grazie alla latitanza di alcuni pubblici amministratori che , delegati a
rappresentare lo Stato di diritto,hanno invece preferito dimettersi dalle proprie
responsabilitĂ e darsi alla latitanza istituzionale.
*presidente Riferimenti
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