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Articolo 21 - Editoriali
Berlusconi riattacca il TgTre e chi non crede al "pericolo comunista"
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di L'Unità

Berlusconi parla, alza la polvere alla vigilia del voto a Messina. Parla â??a tutto campoâ? come piace a lui, per prendersela con la sinistra, i giornalisti di RaiTre e con lâ??Unità. Tutto al solito più qualche dettaglio.

Il primo è che lo ha già fatto pochi giorni fa, quindi la sua è una vera e propria campagna. (Con proseliti, visto che oggi Il Giornale attacca Fabio Fazio che stasera intervista Prodi)

Certo quanto a novità, la più grossa che ha sparato è stata allâ??inizio, quando ha detto: «Abbiamo catturato 200 terroristi internazionali». Una cifra che persino Enzo Bianco ha vergogna a commentare perché non sta in piedi. Berlusconi per altro sostiene di aver sconfitto le Brigate Rosse, non facendo distinzione tra le "vecchie" e le "nuove". E non citando neppure l'impegno della magistratura, che a lui dispiace in genere.

Berlusconi ha parlato sabato davanti ai 475 azzurri arrivati a Roma da tutti i collegi elettorali per fare il punto sull'organizzazione della prossima campagna per le politiche dâ??aprile. Ci sono in sala, al Palacongressi dell'Eur, anche amministratori locali, deputati e senatori, più i â??quadriâ? locali di Forza Italia. Câ??è anche qualche come ministro, Pietro Lunardi, e il suo predecessore Mauro Ferri quello che propose per primo la dottrina del â??110 allâ??oraâ? in autostrada. E Enrico La Loggia. Lui li chiama tutti quanti «il motore azzurro» e indica lâ??obiettivo: «Possiamo puntare al 30%», sprona indicando il traguardo delle politiche 2006.

Al «motore azzurro» ricorda la «rivoluzione arancione», quella che lui ha messo in moto nel 1994. Rivoluzione contro il pericolo comunista, che per lui esiste sempre, nonostante questa sua fissazione lo renda ormai ridicolo persino agli occhi di molti dei suoi, compresi gli ex fascisti e fascisti sempre del Il Secolo. Nonostante persino un vecchio stalinista come Armando Cossutta dica che potrebbe fare a meno pure lui a falce e martello.

«Ci va anche bene che gli altri lo dicano â??sogghigna Berlusconi riguardo alla fine del pericolo â??rossoâ? - perché quel 30% che ha gli occhi aperti vede il pericolo comunista voterà per noi». Naturalmente il â??pericolo rossoâ?sono i Ds, che secondo lui tirano le fila di tutto mentre Prodi e Rutelli «non contano niente».

Del mago dei sondaggi non si fida più ma ne cita uno â?? ad uso interno, sconosciuto ai più â?? in base al quale Casa delle Libertà e Unione sarebbero alla pari e anzi il centrodestra distaccherebbe il centrosinistra di uno 0,1% (secondo un sondaggio Swg-Unità di una settimana fa il divario sarebbe di 7 punti ma a vantaggio dellâ??Unione). Ã? convinto di aver la vittoria in pugno ma dice ai suoi: «Dobbiamo puntare sugli indecisi, sui giovani, donne e anziani: sono la falange italiana per vincere le elezioni».

Quindi snocciola i risultati da propagandare nei collegi, senza dimenticare quanto già dettolâ??altro ieri, cioè che dove câ??è un parroco câ??è un bacino di voti. «Siamo riusciti a diminuire fortemente le tasse, ma non nella misura in cui volevamo per le difficoltà di una congiuntura internazionale oggettivamente complicata». La sinistra al governo invece «introdurrà nuove tasse e ripristinerà quelle già cancellate». Anzi ha già fatto i conti: con il governo di sinistra le tasse aumenterebbero del 10%.

Unâ??importante realizzazione del suo governo sarebbe poi lâ??autostrada Palermo-Messina (lui ha inaugurato l'ultimo tratto di 5 chilometri, ma resta un'autostrada a una corsia per ogni senso di marcia, più quella d'emergenza).

E poi con questo governo ci sono un milione 538 mila posti di lavoro in più, dice lui. E tremila morti in meno e 50 mila incidenti in meno.

Se la prende con lâ??Unità â?? e con il suo direttore Antonio Padellaro â?? che ha parlato di un premier infuriato per lo sciopero generale, se la prende con RaiTre accusandola di compiacenza con la sinistra, e con le cooperative che hanno sgravi fiscali e poi «sono in grado di comprare una delle prime cinque banche italiane...».

Francesco Rutelli gli risponde a distanza dal big talk - più italianamente detta assemblea dei quadri - della Margherita a Milano. «Il governo ha buttato via cinque anni. Ha cominciato la legislatura con il braccio di ferro inutile sull'articolo 18 ed ha proseguito facendo scelte sbagliate senza affrontare i nodi strutturali dell'economia italiana».Spiega che Berlusconi sta rinviando la legge sul risparmio perché teme di dover reintrodurre il reato di falso in bilancio. La riforma appena varata del Tfr è una vergogna perché non risolve nessun problema ed è unâ??altra delle riforme-rinvio. E poi non è stato fatto nulla per lâ??innovazione, solo illusionismi. Ma il ciclo berlusconiano, iniziato 12 anni fa, si sta chiudendo. E Rutelli promette che Prodi governerà 5 anni con stabilità. E quanto al Partito democratico da costruire con i Ds, quello sì è una prospettiva che sposta nel futuro. Un futuro non prossimo.

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