di Bruna Iacopino
Viareggio si prepara a ricordare una delle notti più tragiche della sua storia recente, la notte che ha segnato drammaticamente la vita di uomini e donne miracolosamente scampati a quell’inferno di fuoco che ha devastato un intero quartiere. Il bilancio alla fine sarà pesantissimo: 32 morti, 228 unità immobiliari danneggiate dall'esplosione, numerosi feriti. Un’intera città distrutta dal dolore. C’è voluto quasi un anno prima che le indagini preliminari si potessero concludere, seppure non del tutto, e ben 18 persone risultassero iscritte nel registro degli indagati. Un elenco, come dichiarato dalla stessa Procura di Lucca, al momento ancora incompleto e di cui nessun nome è ancora trapelato. L’unico dato certo è che di questi 18, tre sarebbero tecnici dell’officina tedesca che aveva il compito di controllare l’asse del carro la cui rottura avrebbe provocato il deragliamento e quindi l’esplosione del convoglio. Lo stesso Moretti, recentemente riconfermato dirigente delle Fs ( seppure in sordina, accusa in particolare l’assemblea 29 giugno) non esclude di poter comparire in quel registro, sebbene più volte abbia cercato di mettere le mani avanti declinando ogni tipo di responsabilità. Non ultima, subito dopo la comunicazione della procura di Lucca. “Una presenza sgradita” nell’ambito della commemorazione che si terrà domani, così era stato definito dai comitati cittadini attraverso un comunicato diramato alla stampa. Erano stati gli stessi comitati a farsi promotori di una raccolta firme ( 10.000 in tutto stando ai promotori) per impedire la riconferma di Moretti, promuovendo sit-in e manifestazioni anche a Roma. E proprio in virtù delle critiche e dei malumori trapelati non solo da parte dei comitati ma anche da semplici cittadini, il Ministro Matteoli ha pensato bene di declinare l’invito che gli era stato rivolto dal sindaco. “Non voglio essere motivo di divisione ne' di turbamento - scrive Matteoli nella lettera diffusa a Firenze - in un momento in cui devono prevalere i sentimenti di solidarieta' per il dolore delle famiglie delle vittime ed il rispetto per il ricordo di chi ha perso la vita.” Lo avevano detto chiaramente e da tempo: il primo anniversario della strage non sarebbe dovuto diventare una “passerella per politici”. Così lo hanno chiesto gentilmente, e nel fitto programma previsto per domani, nessuno spazio viene loro concesso, mentre invece ampio spazio è riservato ai familiari di altre stragi, simbolicamente unite da un dolore comune e da una ancor più comune richiesta: verità e giustizia per quelle morti. Per questo tra gli invitati figurano: i Comitati dei familiari Moby Prince, Casa dello studente dell’Aquila, scuola di S. Giuliano, aeroporto Linate. Il corteo sfilerà per le vie cittadine e si fermerà alle 23.30 esattamente in via Ponchielli per attendere le 23.48 ora del deragliamento e della successiva deflagrazione, in quel momento preciso sara' sospesa per un minuto l'energia elettrica, un treno di passaggio suonera' la sirena e una campana battera' 32 rintocchi. "...per non dimenticare quanto avvenuto e far sì che non si ripeta mai più !"
Il programma della serata
Martedì 29 giugno ore 20-24
per non dimenticare quanto avvenuto e far sì che non si ripeta mai più !
Inizio alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini (zona Darsena). Il corteo si formerà alle ore 21.15 per concludersi alle ore 23.30 in via Ponchielli (luogo della strage) ed attendere le ore 23.48, ora del deragliamento e della foratura della cisterna del Gpl e di lì a 3-4 minuti la distruzione della zona: 32 vittime, feriti gravi e gravissimi, sopravvissuti, abitazioni distrutte …
Ore 20.00-21.15 interventi: poesia letta da una bambina della scuola di Luca e Lorenzo Piagentini, religioni ortodossa, musulmana e cattolica, Comitati dei familiari Moby Prince, Casa dello studente dell’Aquila, scuola di S. Giuliano, aereoporto di Linate, Sindaco di Viareggio, Comitati di Viareggio (Associazione “Il mondo che vorrei”, Abitanti di via Ponchielli, Avif).
Ore 21.15 manifestazione-corteo
Ore 23.30 arrivo in via Ponchielli