di Enzo Costa
da L'UnitÃ
Caro Dottor Riccardo Berti,
Le confesso che lunedì 13 non ho visto la puntata del Suo â??Batti e ribattiâ? che ospitava il Presidente del Consiglio in collegamento (credo) da Palazzo Chigi. Potrei dirLe che non lâ??ho vista per non acuire la mia inesaurita nostalgia per â??Il fattoâ? di Enzo Biagi che â?? prima del celebre editto bulgaro â?? andava in onda proprio alla stessa ora e sulla stessa rete in cui viene irradiata la Sua trasmissione. Ma non è questo il punto. E nemmeno quello relativo a ciò che il Presidente del Consiglio ha dichiarato nel semi-monologo da Lei introdotto, unâ??esternazione diciamo così con rare interruzioni che ho poi potuto conoscere dai resoconti dei quotidiani. Non intendo quindi soffermarmi sulle amorevoli parole rivolte dal capo del governo allâ??opposizione di sinistra (catastrofista, disfattista, burattinaia di magistratura, scuola e università , pronta ad istituire un regime totalitario qualora vincesse le prossime elezioni politiche, e soprattutto portatrice insana di un odio sconfinato nei suoi confronti, al contrario di lui che â?? come si vede da queste sue simpatiche affermazioni â?? allâ??opposizione di sinistra vuole un bene infinito). Né voglio dilungarmi sullâ??utile disegnino illustrativo delle opere dellâ??esecutivo esibito a un certo punto dal Premier. In merito, dico solo che le cronache dei giornali non rendevano a dovere la plastica spettacolarità della scenetta, che ho successivamente gustato a â??Blobâ?. Sì, perché il punto (e il motivo di questa mia lettera aperta), caro Dottor Berti, è proprio questo: io, come ho appena scritto, il semi-monologo di Berlusconi nella Sua trasmissione lâ??ho visto parzialmente in alcuni brevi ma eloquenti spezzoni proposti da â??Blobâ?. E da questa fruizione catodica ho ricavato unâ??impressione che Le chiedo di confermare o smentire: a me è parso che il Presidente del Consiglio â?? in tutti i brani che ho potuto osservare â?? leggesse da un gobbo elettronico. Proprio così: non solo quello del Premier era un semi-monologo, ma â?? ne sono quasi certo â?? veniva integralmente letto sullâ??apposito aggeggio utilizzato dai mezzibusti dei telegiornali. Lo facevano intuire lo sguardo del Premier leggermente spostato rispetto allâ??obiettivo della telecamera, il suo lieve ma percettibile oscillare con gli occhi chirurgicamente depurati di zampe di gallina da sinistra a destra (viceversa per il teleutente), come di chi scorra un testo scritto fingendo però di parlare a braccio, la stessa intonazione stentorea tipica di chi non deve trovare le parole giacché sono belle che allineate davanti a lui, opportunamente digitate in precedenza. Insomma, caro Dottor Berti, ho avuto la nitida sensazione che Lei avesse concesso al capo del governo la facoltà di scriversi preventivamente le risposte da leggere poi in onda, spacciandole per dichiarazioni allâ??impronta.
Gradirei tanto, caro Dottor Berti, che Lei rispondesse a questa mia, sciogliendo il dubbio che è sorto in me. Spero in una smentita, che però vorrei il più possibile convincente ed argomentata. Ma temo che non potrà smentirmi. Nel caso poi Lei intenda dirmi che il Presidente del Consiglio, solo soletto nel suo studio, potrebbe aver sistemato e letto appunti scritti a Sua insaputa, Le ribatto preventivamente che sarebbe Suo dovere professionale chiederglielo pubblicamente, così da soddisfare la mia (e a questo punto di molti altri) curiosità .
Sono sicuro, caro Dottor Berti, che la Sua risposta sarà sollecita. In caso contrario dovrei pensar male. E, per ricorrere ad una di quelle citazioni a buon mercato con cui si conclude la Sua trasmissione, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina.
Suo
ENZO COSTA
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