di Giuliano Santelli
L??annuncio via Ansa della presenza di Silvio Berlusconi e addirittura di un confronto, ??salvo sorprese dell??ultima ora?, con Massimo D??Alema, rende l??onnipresente e onnipotente Anna La Rosa trionfale alla vigilia della prima su Raidue di ??Alice e le altre?. Un programma che non a caso viene varato mentre riesplode la questione morale. Come se non bastassero certe intercettazioni telefoniche che coinvolgono la conduttrice-autrice in questioncelle varie di consulenze e regalie varie, ??Alice e le altre? segna il rientro in Rai come opinionista della ex corrispondente da New York (unico caso di giornalista Rai licenziato per una vicenda di note spese) Maria Giovanna Maglie. La Rosa e Maglie, oltre alla questione dei curriculum non proprio immacolati, fanno entrambe parte di quella pattuglia di ex socialisti che sotto la guida della potentissima zarina Giuliana Del Bufalo tentarono l??assalto interno contro il sindacato Usigrai. Non pare un caso che questo gruppo possa così apertamente rialzare la testa, ottenendo spazi di primissimo piano, proprio mentre il Premier in persona tuona quotidianamente contro i giornalisti Rai e il loro sindacato ??comunista?. Oggi Anna La Rosa è direttore delle tribune in quota Forza Italia, mentre la sua nuova opinionista sarebbe in quota Prestigiacomo-Fini, godendo dell??amicizia del consigliere di An Malgieri. Ma poco contano, in questo caso, le sfumature politiche o la caratura professionale: siamo in presenza di una sfacciata operazione di mortificazione delle professionalità e di sfida aperta al sindacato dei giornalisti, operata con la protervia e l??arroganza di una Rai che, stando solo a Raidue, lascia in panchina professionisti del calibro di Michele Santoro, e presenta in prima serata, proprio alla vigilia del voto, una formazione del genere.
Può una televisione pubblica coltivare così apertamente come la nostra il vuoto morale? La totale, spregiudicata mancanza di memoria storica? Domande del genere vengono in mente guardando un qualunque pomeriggio domenicale, e vedendo rincorrersi e scorazzare padroni assoluti del video i cosiddetti personaggi del cui strapotere si discuteva ormai vent??anni fa o giù di lì. Lo spettacolo di Raidue è ormai una super Isola dei famosi, con il predominio incontrastato dei mercanti di celebrità e di una nuova, ancor più subdola forma di divismo finto-alternativo, dove capita di veder espulso dal video un giornalista sportivo interno capace, come Variale, a favore di un esterno che indossa la ??casacca giusta?? E a questo fa seguito addirittura, da parte del direttore Ferrario, la rimozione del capostruttura, Gigi Moncalvo, reo di essersi schierato a favore delle risorse interne e contro il dilagare della prepotenza divistica.
E?? triste dover per ora constatare che anche due personaggi come il presidente Petruccioli e il direttore generale Meocci, a cui pure possono già ascriversi alcuni meriti, non mostrino maggiore sensibilità: la memoria corta e il vuoto morale del servizio pubblico non fa danni soltanto al pubblico televisivo, non è ingiusta soltanto nei confronti dei molti bravi professionisti, anche i più straordinari, a partire da Enzo Biagi, che oggi sono esclusi dalla tv. E?? un??oscenità inaccettabile e dannosa per il Paese.