Anna la Rosa, una e trina

Nel promo di Telecamere vedo il ministro Landolfi intervistato da Anna la Rosa. Eppure nei giorni scorsi la signora di Gerace aveva fatto sapere che avrebbe abbandonato la conduzione del salotto politico a favore di Serena Bortone.
Così sarà, infatti. Solo che Serena Bortone farà poco più che l'annunciatrice, mentre Anna la Rosa continuerà ad avere il ruolo di protagonista, intervisterà i politici non più in studio ma in ambiente esterno.

Quindi: la direzione della Tsp + la conduzione di Conferenza stampa + la conduzione e la titolarità di Alice + il ruolo da protagonista  a Telecamere. In definitiva una costante e tediosa presenza in tutte le tre reti Rai, per quattro volte alla settimana (Conferenza stampa va due volte). Mai nessuno ha avuto tutto questo potere in Rai.

Quali sono i motivi? Li descrive bene Norma Rangeri ieri l'altro sul Manifesto. Spiega che la "superdirettora" può permettersi tutto ciò perché la politica - in questo caso l'accusa è rivolta ai leader del centrosinistra - preferisce personaggi incapaci ma "equivicini", piuttosto che giornalisti indipendenti, con la schiena dritta,  disposti a respingere le costanti pressioni della politica stessa.
Ora, però, Anna La Rosa ha superato il segno e lo stesso Berlusconi sembra non sopportarla più. Ieri a Conferenza stampa ha tentato di incastrare il premier, cercando di scagliare in diretta il confronto con D'Alema alla prossima puntata di Alice. La risposta è nota: non vengo perché comincia "Il grande fratello". Ma prima ancora Berlusconi aveva detto alla superdirettora, che insisteva per averlo ospite (badate bene, tutto ciò è avvenuto in diretta, durante una tribuna elettorale!), "signora si rivolga a Bonaiuti, che si occupa di queste cose". Insomma, non rompa. Ma anche D'Alema, trattato come uno zimbello, forse sarà un po' risentito. E' probabile, quindi, che qualcosa accada nei prosssimi giorni.
Chi non sembra scandalizzata da questa insolita sovrapposizione di incarichi e conduzioni, sono la commissione di vigilanza e il consiglio di amministrazione della rai: la prima dovrebbe vigilare sulla correttezza delle tribune politiche (che dire, per esempio, del fatto che ieri Conferenza stampa ha sforato di 6 minuti?), la seconda dovrebbe preoccuparsi del pluralismo all'interno dell'azienda e dell'autonomia delle testate e dei programmi. Chi ci rimette? Ovviamente i telespettatori, che sono sono doppiamente mazziati: pagano il canone e sono costretti a sorbirsi Anna La Rosa 4 volte alla settimana.

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