di Roberta Gisotti
??Notizie non gossip?, chiedono i missionari italiani all??informazione televisiva, specie del Servizio pubblico Rai. Una richiesta certo in linea con quanto raccomandato dal Papa nel suo primo messaggio in tema di mass media, il 24 gennaio scorso. ??La comunicazione autentica esige coraggio e risolutezza ?? afferma Benedetto XVI - esige la determinazione di quanti operano nei media per non indebolirsi sotto il peso di tanta informazione e per non adeguarsi a verità parziali o provvisorie. Esige piuttosto la ricerca e la diffusione di quello che è il senso e il fondamento ultimo dell??esistenza umana, personale e sociale?. ??In questo modo ?? indica il Papa - i media possono contribuire costruttivamente alla diffusione di tutto quanto è buono e vero?. Ma ci sono ??grandi sfide? da affrontare, nella ??grande tavola rotonda per il dialogo dell??umanità?, usa questa espressione figurata Benedetto XVI per definire ??i mezzi della comunicazione sociale?. Attenzione infatti alle ??degenerazioni che si verificano quando l??industria dei media diventa fine a se stessa, rivolta unicamente al guadagno, perdendo di vista il senso di responsabilità nel servizio al bene comune?. ??Pertanto, occorre sempre ?? raccomanda il Papa - garantire un??accurata cronaca degli eventi, un??esauriente spiegazione degli argomenti di interesse pubblico, un??onesta presentazione dei diversi punti di vista?. E fin qui credo nessun operatore dell??informazione possa dissentire.
Ma forse i problemi nascono - per qualcuno - quando Benedetto XVI chiede ??di sostenere ed incoraggiare? la famiglia, ??fondamento di ogni cultura e società?? Eppure si tratta di affermazioni nello spirito della nostra Costituzione e della Carta delle Nazioni Unite. E forse i problemi nascono quando il Papa chiede ai mass media e alle industrie dello spettacolo di collaborare con i genitori per educare i bambini, ??presentando modelli edificanti di vita e di amore umano?? Eppure la protezione dell??infanzia e della gioventù è compito primario prescritto dalla Carta costituzionale, che interpella tanto più nei tempi odierni i media. E per fortuna siamo in tanti, siamo ancora la maggioranza del Paese, a sentirci come Benedetto XVI ??scoraggiati e avviliti? ??quando i giovani vengono soggiogati da espressioni di amore degradanti o false, che ridicolizzano la dignità donata da Dio a ogni persona umana e minacciano gli interessi della famiglia?. Forse è la parola Dio ad incutere a qualcuno un certo disagio.