di Giulio Gargia*
Beppe Giulietti ricorda quegli ufficiali italiani grazie ai quali il nostro paese vinse la prima guerra mondiale. Quelli che ripararono alla disastrosa Caporetto a cui ci avevano portato le scelte del Quartier Generale.
Quelli che organizzarono la guerra di trincea, tennero insieme gli uomini, seppero dare un senso comune a persone eterogenee, provenienti da terre diverse, che allâ??epoca non parlavano nemmeno la stessa lingua.
Quelli che tennero i collegamenti tra il fronte e lo Stato Maggiore. Ma soprattutto seppero resistere senza rassegnarsi. Dando lâ??esempio. Mantenendo la schiena dritta. Facendo alleanze e non compromessi. Così allora vincemmo la guerra, nonostante mezzi militari notevolmente inferiori.
Oggi, fatte le debite proporzioni tra guerra ed elezioni, sembra che i Ds non vogliano ricandidarlo. Ma ovviamente il problema non è se Giulietti sarà o meno un nome in quelle liste bloccate che ci ha regalato questa legge elettorale bastarda. Il problema è il pessimo segnale che in questo caso si darebbe agli elettori sul terreno cruciale della comunicazione. Come a dire: leviamoci dai piedi quelli che hanno tenuto lâ??avversario bloccato sul fronte, lo conoscono, sanno riconoscerne astuzie e strategie. Ringraziamoli e mandiamoli a casa. Tanto, stiamo vincendo. Perché su quel terreno vogliamo le mani libere. Per usarlo come camera di compensazione per gli equilibri che verranno fuori dopo le elezioni. Ora, se i Ds non ricandidano Giulietti, si aspettano che gli stessi voti vadano anche a Petruccioli? Per uno cioè che va a chiedere a Berlusconi di diventare presidente Rai ed esce con sottobraccio il libro degli â??insultiâ? al premier ?
No, grazie. Câ??è un limite anche al meno peggio.
Ps- A proposito di vincere, i Ds hanno letto lâ??ultimo sondaggio che dice che la CdL guadagna due punti? Continuiamo a dire che il premier che va in Tv si fa male da solo o facciamo qualcosa ? E a chi volete chiederlo, sempre a Petruccioli?
*componente della segreteria nazionale di Megachip