di Federico Orlando
da Europa
Cara Europa, câ??è voluto un giornale danese con docici vignette su Maometto e, soprattutto, il licenziamento del direttore di France soir da parte di un editore franco-egiziano che le aveva riprodotte, per poter finalmente togliere Berlusconi e le sue calunnie contro giudici e centrosinistra dalla prima pagina dei giornaloni italiani. Ringraziamo Maometto, il vignettista,il direttore di France soir e il musulmano che lâ??ha licenziato. Se vinceremo le elezioni, dovremo ringraziare più di loro che molti nostri giornalisti ?
Michele Davanzati, Milano
Caro Davanzati, lei ha ragione sul punto specifico. Grazie a Maometto e al suo devoto (o interessato) editore di France Soir, abbiamo potuto vedere alcuni dei maggiori giornali italiani cacciare dalla prima pagine gli isterismi di Berlusconi e sostituirli con quelli dei musulmani. Isterismi studiati a freddo nel primo caso, ingenui e primitivi nel secondo: detto fra noi, quelle vignette mi hanno lasciato del tutto freddo, non fanno ridere, sembrano piuttosto manifesti politici italiani del 18 aprile 1948. Le ho guardate soltanto ieri, grazie alla scelta di Libero e della Padania di pubblicarle tutte : e le confesso che lâ??unica che mi sia piaciuta, perché ha gusto francese, è quella pubblicata proprio da France Soir per smorzare i toni della polemica: un concilio degli dei di tutte le religioni su una nuvola e uno di loro che dice al profeta: Rà la pas, Mahometâ?¦On a tous été caricaturés, ici (Non incazzarti, Maometto, siamo stati tutti caricaturati, qui). Non a caso il giornale parigino portava come titolone di prima pagina â??Voltaire aiutaciâ?.
Personalmente, aderisco allâ??appello di Sofri e Staino a tutti i giornali italiani perché solidarizzino con quelli danese e francese: â??Crediamo che questo sia un modo efficace per dimostrare ai seguaci dellâ??oscurantismo più reazionario che non siamo disposti a cedere le nostre convinzioni democratiche di fronte a nessuna minacciaâ?. E ci mancherebbe che il diritto di sorridere e anche quello di critica dovessero fermarsi davanti alle preclusioni di una o tante religioni, convinte di costituire zona franca per le libertà civili (vedi dichiarazioni del gran rabino di Parigi). Però, data la nostra solidarietà ai colleghi danesi e francesi, espresso il nostro consenso allâ??appello di Sofri e Staino, del tutto dâ??accordo con Glucksmann quando ci ricorda che â??la libertà dâ??espressione ha fatto la grandezza dellâ??Europa a partire dal Rinascimentoâ?, convintissimo che i paesi musulmani prima si libereranno dal fanatismo e e dalla confusione stato-chiesa e prima ci raggiungeranno nella modernità e nello sviluppo, resta una considerazione che ci riguarda: abbiamo sempre detto che la nostra libertà finisce dove quella degli altri comincia. Anche questo fa parte della grandezza dellâ??Europa dal Rinascimento in poi. Quando vi abbiamo rinunciato sono stati guai. E allora, pubblichiamo pure vignette senza zone franche per alcuno, purché siano di buongusto (non tutti sono disposti a sopportare il forattinismo), siano a 380 gradi, siano percepibili come manifestazioni del nostro desiderio di libertà per tutti e non del nostro parteggiare per una parte contro unâ??altra. Candide non câ??entra, è proprio Voltaire che ci soccorre: si chiama Trattato sulla tolleranza, 1763, ispiratogli dai torturati delle intolleranze, contro le quali consiglia non la passione che acceca ma lâ??ironia â??che spegne tutti i roghiâ?.