No, spiacente ma alla guerra delle vignette non ci sto. Sarei dâ??accordo con Ahmad Rafat se la marcia indietro degli editori fosse realmente dovuta soltanto al â??timore di ritorsioni da parte di gruppi terroristiciâ?�. Dâ??accordo anche sullâ??inopportunità del licenziamento del direttore danese. Ciò detto, stimo comunque più intelligente, saggio e perfino più liberale il direttore che evita di offendere la sensibilità di milioni di musulmani con vignette come quelle, che mettono volgarmente alla berlina il fondatore della religione più diffusa nel mondo. Per questo stesso motivo non mi sento affatto di condividere la proposta di Sofri e Staino e lâ??iniziativa di quei giornali e giornalisti che hanno scelto di pubblicare quelle vignette per proclamare il diritto alla libertà di espressione. Condivido invece quanto scrive oggi su â??La Repubblicaâ?� un grande direttore laico come Piero Ottone. A mio parere, ciò che vuole Al Quaeda più di ogni altra cosa non è, come sostiene Rafat, il licenziamento di un direttore ma la promozione con ogni mezzo di uno â??scontro di civiltàâ?� con lâ??Occidente in nome dei rispettivi principi. Se per fortuna è ancora relativamente difficile ad Al Quaeda e soci  conquistare il favore delle masse islamiche con unâ??aperta propaganda del terrorismo, vignette come quelle che Sofri e Staino vogliono diffondere possono offrire un aiuto non trascurabile. Come già cominciano a dimostrare, purtroppo, le immagini sui telegiornali di oggi provenienti da tutto il mondo musulmano.