di Michele Mezza
Le aule di giustizia sono troppo presenti nel gioco delle candidature. La considerazione che viene collegata al nome di Gerardo Dâ??Ambrosio, e che affiora anche da ambiti unionisti, in effetti in è infondata.tanti , troppi i nomi di candidati, decisi direttamente dalla segreterie dei partiti- è bene ricordare questa patologia elettorale introdotta dalla riforma di Berlusconi e che nessuno rammenta nemmeno nel fuoco della polemica piĂš virulenta -in qualche modo collegati al mondo giudiziario.Sarebbe forse il caso di analizzare meglio il campione.risorse sociologiche non mancano ai due campi per guardare meglio in questo gorgo. Chi sono i candidati giudiziari? Giudici, innanzitutto, si dirĂ . Ma non solo, anzi i togati sono infima minoranza. Troppi comunque quelli in servizio che passano disinvoltamente dalle istruttorie a Montecitorio. Eâ?? vero. Singolare che per questo si attacchi lâ??unico pensionato del settore. Ma Dâ??Ambrosio ha un valore evocativo troppo forte, si spiega. Ma allora andiamo a pesare i valori evocativi delle altre figure giudiziarie.
Che suggestione suscita il plotone degli avvocati ? ma suvvia, sono liberi professionisti,nonservitori dello stato, si replica. Un po parafrasando la differenza invocata in casa Berlusconi fra le televisioni private e il servizio pubblico radiotelevisivo.Ammesso e non concesso che sia cosĂŹ. Vale per tutti gli avvocati ? anche per quelli che sono parte in gioco di processi istituzionali, quali quelli che coinvolgono il Presidente del Consiglio e i suoi affari ? Ghidini e Pecorella non alterano nessun equilibrio costituzionale entrando in aula avendo appena guidato lâ??approvazione di leggi che incidono sul processo di cui sono protagonisti ?Siamo ancora al conflitto dâ??interessi ? Scusati la pedanteria ma può capitare in questo paese di parlare di giustizia e trovarsi nel solito e desueto conflitto dâ??interessi.Ma andiamo avanti. Gli avvocati abbiamo detto non fanno notizia, possono candidarsi e agire politicamente sui processi. Passiamo ad altre figure giudiziarie presenti generosamente nelle liste elettorali: gli imputati. Vi pare poca cosa? Qualcuno ha dedicato un centesimo dellâ??attenzione prestata allâ??infido Dâ??Ambrosio alle candidature di imputati ?Ma anche qui non dobbiamo essere troppo generici. Scendiamo nel dettaglio.
Gli amministiati ? quanti sono e per quali reati ? generano imbarazzo che potenziali legislatori siano considerati colpevoli di reati quali falso ideologico, falso in bilancio ( quando era ancora un reato e non una benemerenza come ora) violazione del patrimonio pubblico , truffa, ricettazione, bancarotta ? Anche qui silenzio. Poi i prescritti, categoria che si appresta a diventare di massa grazie alla Cirielli. Quanti, perchè e con chi ? Fa velo sullâ??argomento che il primo della lista non inizi per A ma per B . Ancora, sempre per unâ??analisi del campione: i patteggiati. Siamo sempre nel filone di chi, come gli amministiati e i prescritti, è riconosciuto colpevole da gradi di giudizio, non di coinvolti occasionalmente in unâ??indagine. Quanti sono , per quali reati, in quali liste ? Infine i rinviati a giudizio: qui bisogna ovviamente procedere con cautela. Ma per procedere, in senso logico e non giudiziario, sarebbe bene sapere i nomi. Quanti ?
1, nessuno, centomila. Magari il Presidente Casini su questo tema qualcosa potrebbe aggiungere perchĂŠ lui non câ??entra, ma molti suoi compagni di lista, ad esempio in Sicilia, câ??entrano. Rigorosamente câ??entrano.Come vedete non ci accaniamo sui condannati, categoria ormai del tutto desueta e in via di estinzione, con la quale non vogliamo accanirci.Anche pensando a loro, dobbiamo convenire: Dâ??Ambrosio è davvero uno scandalo.