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Articolo 21 - Editoriali
L?? Unione all??attacco dell??Auditel
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di Giulio Gargia

??Che sia Corrado Calabrò, presidente dell??Autorità per le comunicazioni ad assumere la presidenza dell??Auditel, in attesa di una riforma di questo sistema?.  L??idea, lanciata da Beppe Giulietti, capogruppo Ds della commissione di Vigilanza Rai,
è di quelle che fanno discutere. Commissariare l??Auditel, proporre una presidenza
di garanzia per l??organismo incaricato delle rilevazioni degli ascolti Tv, significa avallare l??inaffidabilità del meccanismo. Davanti a lui Nicola D??Angelo, nuovo commissario dell??Authority in questione, prendeva atto, scrivendo un appunto.
La scena avveniva  mercoledì 18 gennaio alla Federazione della Stampa di Roma, durante la presentazione della nuova edizione dell??inchiesta di Roberta Gisotti su

?? La favola dell??Auditel - parte seconda?. Un incontro dove, grazie ai contributi di statistici, politici e giornalisti sono venute fuori proposte di rilievo, lanciate sul terreno bollente della questione televisiva.
Innanzitutto, l??istituzione di un nuovo Tavolo permanente sulla questione Auditel con le associazioni dei consumatori e quelle che - come Megachip e Articolo 21 - hanno portato avanti in questi anni la battaglia contro il monopolio esercitato dall??istituto milanese. Cosi Giulietti chiede di inserire ??un soggetto terzo - che oggi manca - che faccia da arbitro, tra gli interessi delle imprese e la società civile che vuole e deve contare nel mondo della comunicazione per ristabilire la cultura dell??antitrust  ponendo i diritti del cittadini al centro della vita democratica?. In attesa della prossima delibera di riforma dell??Auditel, annunciata da Calabrò per febbraio.

A sua volta Megachip, l??associazione per la democrazia nella comunicazione guidata da Giulietto Chiesa, ha rilanciato il suo programma in 4 punti per cambiare l??Auditel da subito. E cioè innanzitutto applicare la legge 249 e far sì che sia l'Autorità delle Telecomunicazioni in prima persona a fare i rilevamenti degli ascolti. Secondo: l??Auditel deve rendere accessibili i dati grezzi ( cioè non trattati dai suoi software )
ad esperti indipendenti per consentire elaborazioni alternative.
Terzo : bisogna che l??Autorithy avvi ricerche qualitative che integrino e correggano il dato Auditel nell'opinione pubblica. E devono essere diffusi in contemporanea.

Proprio per questo, ( quarto punto ) dev'essere reso pubblico l'Iqs Rai, ovvero la ricerca sul gradimento dei programmi del servizio pubblico. Ricerca resa pubblica una sola volta, nell'ottobre dello scorso anno, che ha dato risultati ??eversivi? per gli attuali vertici RAI e che da allora è stata nuovamente segretata. Nonostante la sua pubblicazione sia prevista, ogni trimestre, dall'accordo tra Stato e RAI.
Percepito il clima, il commissario dell??Authority, Nicola d??Angelo, è subito intervenuto per assicurare l??attenzione del suo ente al problema. Perché che ormai l??Auditel lo sia diventato, un problema serio, è un??evidenza. Se non bastassero le 260 pagine della  Gisotti, piene di esempi documentati, a confermarlo arrivava la notizia, diffusa il 17 gennaio, della rivolta delle Tv satellitari contro Auditel. Culminata in una denuncia all??Antitrust. Infatti Sitcom s.p.a. , la societa' a capo del gruppo televisivo che controlla i canali Alice, Leonardo, Marcopolo e Nuvolari ora  vuole l??applicazione della condanna subìta da Auditel ma rimasta sulla carta.
''Nel mese di aprile 2005 - spiega la societa' - la Corte d'Appello di Milano, su ricorso di Sitcom, aveva accertato l'abuso di Auditel nel mercato della rilevazione degli ascolti televisivi e aveva vietato la pubblicazione di tutti i dati relativi alle televisioni satellitari fino all'esito del procedimento avviato dall'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni sui sistemi di rilevazione degli indici di ascolto in Italia' . A quasi un anno dall'ordinanza della Corte d'Appello di Milano, vista l'inerzia dell?? Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni - prosegue Sitcom - e la non celata propensione della stessa a non procedere con atti formali se non di indirizzo, Sitcom ha deciso di ricorrere dinanzi l'Autorita' Antitrust''.
Organismo che peraltro aveva già condannato l??istituto diretto da Walter Pancini con una delibera dell??anno scorso. Motivo principale, la sua stessa composizione societaria, che incrocia gli interessi economici interessati ma esclude gli utenti Tv, considerati come ??carne da contatto?.

Un vero e proprio schiaffo per le pretese di infallibilità e scientificità del presidente Auditel Giulio Malgara ( ideatore dello sfortunato spot
sull??economia che gira, che ha fatto girare ben altro? ). Preceduto, qualche mese prima, da un altro rapporto, quello dell?? Authority delle Telecomunicazioni in versione Cheli. Ormai alla fine del mandato, dopo esser stato a guardare per 5 anni,
Cheli commissionava ai tecnici dell??Istat un rapporto sull??Auditel.

??Al di là del linguaggio diplomatico tipico dell??istituzione e delle pressioni subite per ammorbidire i toni - dice lo statistico De Cristofaro - il rapporto costituisce una pesante sconfessione delle metodologie statistiche, campionarie e tecnologiche
dell??indagine Auditel?. Critiche più volte anticipate dagli interventi di Alberto Zuliani, ex- presidente dello stesso Istat.    
Malgara è stato uno dei nomi che ha girato quest??estate per la presidenza Rai. Ma in questo caso l??essere responsabile di un organismo così contestato come Auditel non l??ha aiutato granchè. E infatti Malgara ha gettato la spugna quasi subito, rimanendo sulla poltrona che distribuisce gli oltre 5 miliardi di euro ( diecimila miliardi di lire ) della pubblicità televisiva. Ovvero la riserva d??ossigeno che fa funzionare il sistema duopolistico Tv e che ora l??Unione vorrebbe finalmente riformare. Almeno questa è l??intenzione espressa nel programma di Prodi . ??Introdurremo nuovi strumenti ?? sotto la responsabilità dell??Authority ?? per rilevare in modo affidabile gli ascolti multipiattaforma. Tale misurazione garantirà l??indipendenza degli operatori, la trasparenza dei procedimenti e la pubblicità delle regole?.
Così recita testualmente l??accordo raggiunto nell??Unione sulla questione Auditel.  Insomma, si cambia. Ma cosa hanno in mente le singole forze del centrosinistra su come sarà il dopo Auditel ?

Fabrizio Morri, dei Ds, ricorda: ?? Siamo d??accordo sull??analisi: l??Auditel ha contribuito al peggioramento della qualità della Tv di questi anni, per
il suo essere uno strumento prettamente pubblicitario, e gli scricchioliì scientifici nei metodi di rilevazione non ci fanno essere tranquilli sull??affidabilità dell??indagine. Siamo d??accordo sul che fare : ci vuole una revisione della struttura societaria attuale, chi rileva gli ascolti dev??essere un elemento assolutamente neutrale, quindi va benissimo l??Authority delle Tlc, a cui vanno dati gli strumenti
per poter fare direttamente le rilevazioni?.   

Per Gianni Montesano, del PdCI ??i sistemi di rilevazione attuali vanno completamente rivisti,  va rivisto il sistema del meter così come il sistema di riferimento delle famiglie, va scorporata la società dei meter da quella che fa le selezioni delle famiglie-campione, e il tutto va affidato a un organismo terzo?.
Per Pecoraro Scanio, segretario dei Verdi, anche se oggi c??è l??accordo, la battaglia non è affatto finita. ?? L??Auditel va cambiato. Ci sarà da lavorare ancora su vicende come queste, anche se vinciamo. Le posizioni nel centrosinistra non sono così chiare, temo che poi al dunque scattino delle riserve, come è già successo nel ??96?. Ovvero quando, come racconta Vincenzo Vita, il passaggio della 249 dedicato all??Auditel fu oggetto di un piccolo ma decisivo cambiamento tra Camera e Senato, che ne salvò in pratica lo status quo.
Sergio Bellucci, responsabile di Rifondazione ricorda che ?? l??Auditel codifica un accordo economico e politico. E?? un trust e non si possono fare operazioni antitrust aspettandosi che il trust sia d??accordo. Perciò, ci sarà battaglia dura. Io credo che noi dovremo cambiare in maniera radicale, prendendo come parametro un??idea del costo/contatto come risorsa che si raggiunge usando un bene comune cioè l??etere.
E che lo faccia l??Authority va benissimo?.   

Dulcis in fundo, Paolo Gentiloni, per la Margherita, ha più volte ribadito che bisogna inserire la rappresentanza degli utenti, oggi assente,  nella cabina di regia dell??indagine degli ascolti, come elemento di controllo. E poi va applicata alla lettera la 249 laddove dice che l??Autorità delle Telecomunicazioni cura le rilevazioni e dargli gli strumenti per poter operare in questo senso. Infine, bisogna arricchire l??indagine con quelle ricerche sulla qualità televisiva ( come l??Iqs, indice qualità e soddisfazione ) che oggi la Rai produce ma non divulga. Alimentando la deduzione che dicano cose parecchio scomode per l??Auditel e il sistema televisivo italiano.         

Scheda 
Il libro di Roberta Gisotti ??La favola dell??Auditel. Parte seconda: fuga dalla prigione di vetro? è la denuncia delle falle del sistema di rilevazione degli ascolti riproposta dall??autrice in questa seconda edizione aggiornata del libro. Un lavoro che documenta attraverso studi, indagini, rapporti, inchieste condotte dalle più competenti istituzioni pubbliche e private in materia, come l??Auditel abbia prodotto effetti devastanti non solo sul decadimento della produzione televisiva e sul condizionamento dell??informazione giornalistica, ma anche nella vita socio-politico-culturale del Paese. La Gisotti ricorda  che questo sistema ha consegnato la Tv al mondo della pubblicità, impedendo la nascita di altri poli televisivi, togliendo ogni risorsa all??emittenza locale, ed oggi anche alla Tv satellitari. Ha poi tagliato fuori i cittadini, viziando non solo lo scenario televisivo ma anche lo scenario socio-politico e in ultima istanza la vita democratica del Paese. L??autrice chiede ai giornalisti, soprattutto della carta stampata, di smetterla di riempire i giornali con le ??scempiaggini?? dell??Auditel, che ha instaurato un regime di finta concorrenza; a tutti gli operatori televisivi di fare un maggiore sforzo di coraggio per contrastare la dittatura dell??Auditel; alle associazioni e movimenti militanti su questo tema di continuare ad agire ed intervenire con ogni azione possibile. Tutto ciò in attesa che si possa finalmente cambiare il sistema Auditel.

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