di Stefano Marcelli*
Dear mister Jiabao,
informazione Senza Frontiere,associazione umanitaria che si occupa della difesa della libertà di stampa nel mondo assieme alla FNSI federazione Nazionale della Stampa Italiana) e alla IFJ (International Federation of Journalist),Le dà il benvenuto nel nostro Paese e,attraverso di Lei,saluta tutto il popolo cinese impegnato in un'importante sfida di modernizzazione e democratizzazione. proprio nello spirito di un sostegno solidale a questo processo di rinnovamento,in qualità di Segretario Generale di Isf,lLe rivolgo un accorato appello per la liberazione dei colleghi detenuti nel Suo Paese per reati connessi alla libertà d'espressione e all'esercizio della professione giornalistica.
Abbiamo salutato con soddisfazione la Riforma del sistema dei media operata dal Suo Governo lo scorso anno che ha eliminato la gestione diretta da parte dello Stato e del Partito degli organi di informazione.
Ma numerosi e autorevoli rapporti internazionali testimoniano di una contemporanea escalation della repressione contro giornalisti e operatori di internet. Attualmente risultano in carcere per reati di opinione nel Suo Paese venti giornalisti e una cinquantina di operatori di siti web. In particolare,sono stati colpiti coloro che nel periodo della epidemia di Sars hanno cercato di informare i cittadini sullo stato reale della situazione e sui ritardi manifestati dagli organi governativi nel contrastare l'espansione della malattia . La Cina risulta inoltre essere il Paese che esercita il più vasto e rigido controllo sulla rete informatica costringendo gli stessi providers nel monitoraggio dei contenuti in transito nella rete. Ottonmilaseicento internet café sono stati chiusi. Le voglio infine sottoporre due casi emblematici. Il primo riguarda i giornalisti della rivista Ziyou Bao (Il rapporto per la libertà )Chen Renjie e Lin Youping, in carcere a Fazhou dal luglio 1983. Il loro collega Chen Biling è stato giustiziato. Il secondo è quello del webmaster del sito 6-4tanwang.com, Huang Qi,condannato a cinque anni di reclusione il 9 maggio 2003.Il sito,più volte premiato,aveva rivoluzionato il mondo dell'informazione cinese aiutando la ricerca delle persone scomparse nei carceri o delle ragazze avviate alla prostituzione.Secondo il China Youth Daily era diventato una "scuola per i giornalisti che lo frequentavano per imparare a descrivere il dolore della gente".
Caro presidente,Lei sa meglio di me che la modernizzazione di un Paese passa certo per la liberalizzazione delle imprese e la libera circolazione delle merci.Ma prima e assieme a questo processo non può non esserci la liberalizzazione e la libera circolazione delle idee e delle opinioni. Le rivolgo quindi un accorato appello a voler testimoniare concretamente un'apertura del Suo Governoallo sviluppo della libertà d'informazione. Sperando di poter in futuro collaborare con Lei e il Suo Paese,le auguro una buona permanenza in Italia e in Toscana.
*segretario generale di ISF