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Articolo 21 - Editoriali
â??Che tempo che faâ? censurato. Mazzetti: rispetto lâ??Authority, ma siamo innocenti
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di Redazione

''Rispetto le pronunce dell'Autorita'

per le garanzie nelle Comunicazioni e rispettero' le decisioni

dell'azienda se decidera' di sanzionarmi. Ma credo che siamo

'innocenti' e che abbiamo fatto soltanto il nostro lavoro, nel

rispetto dei telespettatori''. E' il commento di Loris Mazzetti,

dirigente responsabile di 'Che tempo che fa', alla decisione

dell' organismo di garanzia che ha accertato la violazione, da

parte della trasmissione, dell'atto di indirizzo della Vigilanza

Rai sul pluralismo.

   ''Anche la commissione di Vigilanza - sottolinea Mazzetti -

ha riconosciuto 'Che tempo che fa' come un talk show e ha

spiegato che si possono aprire spazi informativi nelle

trasmissioni di intrattenimento che siano ascrivibili appunto al

genere talk show. A sua volta il presidente Rai Petruccioli ha

invitato le strutture dell'azienda a segnalare queste aperture

di carattere informativo alla direzione di rete: e' quanto

abbiamo fatto ogni volta che e' venuto un politico a 'Che tempo

che fa'''.

   Premesso che ''a tutti i talk show del mondo partecipano

ospiti politici'' e che nella formula one-to-one ''non esiste il

contraddittorio'', Mazzetti ricorda che ''l'equilibrio deve

essere garantito nel ciclo del programma: non a caso, abbiamo

avuto ospiti cinque esponenti del centrodestra e cinque del

centrosinistra''. Ospiti che hanno discusso sempre, secondo il

dirigente, di temi di attualita' che li vedevano in qualche modo

'competenti': ''Veltroni e' venuto a parlare delle polemiche su

Unipol, che coinvolgevano i Ds; Fassino del dibattito sulle

intercettazioni telefoniche di cui era sostanzialmente uno dei

protagonisti; Storace dell'aviaria; Prodi e' venuto a presentare

il suo libro, 'Insieme', con la moglie Flavia; Fini a discutere

della legge sulla droga; Casini a discutere della Cdl 'a tre

punte' quando ha deciso di tornare direttamente in politica;

Follini a parlare delle sue dimissioni da vicepresidente del

governo; Tremonti a presentare il suo libro e soprattutto a

lanciare l'allarme Cina, che avrebbe riproposto il giorno dopo

davanti al Parlamento europeo; Cofferati a discutere di

legalita'; Rutelli dei Pacs e del rapporto con la chiesa''.

   Anche al di fuori degli ospiti piu' propriamente politici,

'Che tempo che fa' - insiste Mazzetti - ha rispettato l'

equilibrio: ''Dopo la grossa invettiva di Furio Colombo contro

il presidente del Consiglio, nella puntata successiva invitammo

Stefania Craxi che fece una grossa invettiva contro il

centrosinistra''.

   Pur nel rispetto delle decisioni dell'Authority e della Rai,

''la mia sensazione - conclude Mazzetti - e' che si tratti di

una delibera 'politica': se fosse stato un programma da 2

milioni di spettatori, come qualche anno fa, e non da 5 milioni

e oltre di media, forse non avremmo avuto questo problema''. 

 

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