di Loris Mazzetti
Ho aspettato ad intervenire nel dibattito per lâ??assemblea il giorno in cui Articolo21 ha avuto la certezza di avere Beppe Giulietti candidato, in rappresentanza di tutti noi e non solo, per non essere frainteso da chi doveva prendere la decisione.
Premetto che sono soddisfatto per il raggiungimento dell'obiettivo ma non per la collocazione nella lista che non è al numero cinque ma al numero nove, una collocazione ad alto rischio soprattutto per il cambio del collegio che doveva essere quello umbro, cioè il suo. Alcune considerazioni: la prima è quella che non dobbiamo dimenticare il travaglio che questa candidatura, che doveva essere scontata per l'impegno e la conoscenza di Giulietti nel settore della comunicazione, ha avuto. Ci dobbiamo chieder il perchè di tanta fatica, quando tutti sanno, e in particolare i partiti del centro sinistra, che nella prossima legislatura c'è bisogno di parlamentari esperti e capaci per poter ricostruire quello che il governo Berlusconi ha distrutto. Tra le primissime cose da rifare integralmente câ??è la legge Gasparri. Chi non è d'accordo con questo deve sapere che è contro a tutti quelli che non sono disponibili ad accettare compromessi di sorta: sono in tanti, siamo in tanti. Entriamo nel dettaglio: liberalizzazione delle frequenze per creare la possibilità di far nascere uno, due, tre, tanti nuovi poli televisivi, riorganizzazione della Rai con alla base la valorizzazione delle professionalità e la ridefinizione della missione di servizio pubblico, magari prendendo spunto da quello che ha fatto Zapatero in Spagna, ma soprattutto bisogna realizzare una vera legge sul conflitto di interessi.
Seconda cosa: chi in questa campagna elettorale ha fatto promesse o sarà disponibile a dimenticare quello che è accaduto in Rai e più in generale nei media, dando garanzie di immunità e impunità a chi ha eseguito lâ??editto bulgaro cancellando prima Biagi, Santoro, Luttazzi, Freccero, Ruotolo, poi, Fini, Guzzanti, Beha, Rossi, Cugia e tanti e tanti altri, facendo diventare la Rai una succursale di Mediaset, deve sapere che è contro di noi ma soprattutto contro la libertà e la democrazia.