di Nello Trocchia
Alla fine si è consumata la rottura. Dopo l’epurazione di Fini e dei suoi fedelissimi, siglata dall’ufficio politico del Pdl, in versione comitato centrale, è il giorno della nuova An. I gruppi, 35 alla Camera e 14 al Senato, si chiameranno Azione Nazionale. Per Angela Napoli, da sempre in prima linea contro mafie e corruttela politica, è un bel giorno. “ Saremo leali con il governo, ma cureremo gli interessi del Paese”.
I punti programmatici?
Saranno tutti da definire. Di certo sosteniamo il governo nel rispetto del patto con gli elettori per gli interventi in favore degli italiani. Manterremo la nostra posizione autonoma quando si tratteranno argomenti che non condividiamo
Il Pdl ripropone il processo breve, sullo sfondo il testo sulle intercettazioni. Cosa dite?
I nostri intendimenti sono davvero positivi, ma quanto sta emergendo nelle ultime ore ci preoccupa. Gli argomenti che a settembre il governo vuole portare avanti, mi lasciano perplessa. Mi sembrano argomenti non necessari, ancora una volta provocatori nei nostri confronti, perché il Pdl è consapevole che su questi temi, da sempre, evidenziamo criticità. Non capisco perché iniziare a parlare di processo breve, mentre la priorità è il riordino dell’ordinamento giudiziario
Torniamo al deferimento di Granata e degli altri. Il suo giudizio?
Una scelta assolutamente negativa. Deferito solo per aver alzato i toni nel contrasto alla criminalità organizzata, toni che ho sempre condiviso. Deferimento che un partito serio avrebbe dovuto fare nei confronti di Cosentino, di Dell’Utri, di Verdini, di Bertolaso e potrei continuare. Non parliamo del deferimento che il partito avrebbe dovuto fare nei confronti di quei tanti politici calabresi del Pdl che risultano collegati con il crimine organizzato.
Leggi ad personam addio?
Non c’è dubbio. Siamo stati fermi dall’interno, ancor di più dall’esterno.
Ascolta l'intervista integrale