di B.I.
8 marzo, giornata dedicata alla donna in ricordo delle 129 operaie tessili che, nel 1908, persero la vita allâ??interno di un opificio di Chicago, durante unâ??azione di protesta.
Al di là di un valore simbolico, lâ??8 marzo rappresenta un momento di riflessione da parte delle donne, e non solo, sulle donne. Sono passati ormai ben sessantâ??anni esatti da quel lontano 1946, allâ??interno di unâ??Italia liberata dal fascismo, quando lâ??UDI propose di celebrare una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne e scelse la mimosa come simbolo. Da allora tanto è cambiato, ma tanto ancora deve cambiare. Se, durante il fascismo, la donna era soprattutto moglie fedele, compagna e madre, col tempo la sua figura si è andata svincolando dagli stereotipi imposti e con le mobilitazioni degli anni â??70, ha visto affermati alcuni diritti fondamentali.
Andando a ritroso nel tempo, sempre a quel lontano 1946, quando le donne esercitarono, per la prima volta, il loro diritto al voto, tante sono state le conquiste fatte, dalla parità salariale, alla tutela della maternità , al divorzio, allâ??interruzione di gravidanza... eppure oggi, tutte quelle conquiste equivalgono a suppellettili impolverate dal tempo!
Per non rivangare questioni ormai trite, come la lunga diatriba che ha visto protagoniste le quote rosa in questâ??ultima legislatura, o ancora, le minacce rivolte alla legge sullâ??aborto, la reale parità tra uomo e donna, almeno in termini di diritti sociali e politici, risulta sempre più distante.
Pochissime le donne in politica, pochissime quelle che ricoprono ruoli dirigenziali... e, naturalmente, non stiamo parlando della condizione femminile in paesi in cui è ancora predominante una forte concezione maschilista, ma stiamo parlando del mondo occidentale con le sue molteplici contraddizioni. Tra le tante, la notizia, di ieri, di unâ??ennesima sentenza choc per stupro. Scenario: Vicenza, 2004. protagonisti: un parà americano, appena rientrato dallâ??Iraq e in stato di ebbrezza, e una ragazza nigeriana. Lei sale in macchina, lui la picchia, la ammanetta, la violenta, e poi la lascia nuda e ancora ammanettata in mezzo alla strada. Sentenza: 5 anni e 8 mesi per lui, invece dei 7 chiesti dal Pm, perchè ci sono le attenuanti. Attenuanti: il ragazzo era ancora sotto choc per le violenze cui aveva assistito in Iraq...
A questo punto perchè non giustificare anche i serial killer violentati da bambini, anche quello è unâ??attenuante? O lâ??attenuante è dato, piuttosto, dallâ??essere, lui, un soldato americano e lei una ragazza di colore? Oppure è dato dal fatto che lei non era più vergine?
Una violenza rimane comunque una violenza.
Ci sono luoghi in cui, ancora oggi, la violenza sessuale pesa sulla donna, più che sul responsabile: luoghi in cui, le donne stuprate vengono ripudiate dalla famiglia e costrette a rifugiarsi presso istituti specifici, luoghi in cui, la nascita di una figlia femmina è vissuta come una disgrazia, la cui unica responsabile è la madre, o ancora, dove la possibilità di vivere una vita normale è puro appannaggio maschile.
Non è questa la dimensione occidentale, certo, ma, soffermandosi a guardare lâ??immagine femminile imposta dai media, non câ??è molto di cui andar fieri.
Le donne che hanno voce e visibilità o sono letterine o sono veline o sono vip. Difficile trovare programmi di approfondimento con una maggioranza di ospiti femminili, anche quando, i temi toccati (vedi la pillola abortiva) riguardano il mondo delle donne, figurarsi poi, quando invece si toccano temi di politica o di economia. In questâ??ultimo caso, vige il principio di non ingerenza e dunque della netta separazione di ruoli e competenze, e non perchè le donne non si interessino di politica o di economia, ma perchè questi campi rimangono puro appannaggio maschile.
Se una donna viene interpellata è perchè si sta discutendo di temi legati alla famiglia o al sociale, perchè la donna è più sensibile a certe problematiche...
Dire che di strada ne manca ancora tanta è confortante tutto sommato, perchè sembra quasi che si stia retrocedendo!