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Articolo 21 - Editoriali
Il Cavaliere accetta il duello
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di Andrea Prosperi, Mediamonitor

Silvio Berlusconi ha rinunciato alla sua conferenza stampa finale, mettendo fine alle polemiche relative al duello con il candidato dellâ??Unione Romano Prodi. Con una lettera del suo portavoce al Presidente Rai Petruccioli, il Professore aveva infatti fatto sapere che non intendeva partecipare al dibattito televisivo, perchè mancavano regole condivise in grado di assicurare una equità di trattamento nei confronti dei due candidati.

 Lâ??otto marzo il tema â??scontro sì scontro noâ? appassiona buona parte della stampa italiana, che oscilla tra le posizioni filogovernative di Paolo Guzzanti sul Il Giornale - Dire che Prodi ha paura dello scontro è poco, ha paura di qualsiasi entità animata o inanimata- a quelle dei quotidiani in area centrosinistra, che approvano la strategia decisa dallo staff del Professore. Secondo Corrado Augias su Repubblica  Prodi fa bene: servono regole di ferro oppure non se ne fa nullaâ?, mentre per Norma Rangeri del Manifesto â??il no di Prodi spariglia le carte e rilancia la posta. Ora Berlusconi deve decidere se ritirarsi da una sfida ad armi pari o rischiare di affrontarla. Ma non tutti concordano su questa linea. Per Augusto Minzolini su la Stampa la tattica del Cavaliere è di sfruttare il pretesto offerto da Prodi per mettere in discussione la par condicio.

Annunciata dagli studi di Porta a Porta la decisione del Cavaliere di accettare le condizioni di Prodi  ha colto un pò tutti di sorpresa, ma è stata salutata positivamente da buona parte dei quotidiani oggi in edicola.  Se Il Giornale titola Berlusconi stana Prodi: Lo aspetto lunedì in tv, molti dei quotidiani di centrodestra scelgono di tenere un basso profilo. Il Tempo dedica alla notizia un piccolo trafiletto in prima, seguito da un articolo in ottava pagina in cui non viene presa chiaramente sulla vicenda. Interessante il fondo di Lanfranco Pace sul Foglio, che, se da un lato saluta con favore il fatto che ora vi siano regole condivise, si domanda se queste non ingesseranno troppo il duello: senza lâ??immediatezza dello scambio, senza le frasi assassine che lasciano tramortiti, si perde la forza del dramma, resta solo la noia, come è avvenuto nelle recentissime sfide tra Bush e Kerry.

Sul Manifesto lâ??analisi di Andrea Colombo è lâ??unica a spiegare i motivi che hanno spinto Berlusconi ad accettare lâ??ultimatum del leader dellâ??Unione. Se infatti il Cavaliere avesse deciso di mettere in discussione la par condicio, violando la stessa attraverso un uso privatistico delle proprie reti televisive, avrebbe senza dubbio causato la reazione dellâ??Autority e del Quirinale, un disastro istituzionale senza precedenti.

Le trasmissioni televisive di approfondimento degli ultimi due giorni, tranne ovviamente Porta a Porta, non  hanno dedicato ampio spazio alla vicenda, preferendo far intervenire gli ospiti sul tema anzichè dedicare ad esso tutta la puntata.

Tutto adesso è nelle mani dei portavoce dei due leader, Sircana e Bonaiuti. A loro tocca stabilire quali saranno nel concreto le regole del dibattito: come saranno disposti in studio i due contendenti, come verranno gestiti i turni di parola, come verranno inquadrati il Cavaliere ed il Professore, e quali saranno i giornalisti ad affiancare Bruno Vespa (?) nellâ??arduo compito.

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