di Giuseppe Giulietti
"Finalmente gli italiani hanno capito per chi e che cosa votare il 9 aprile, grazie al "faccia a faccia" voluto tenacemente dal leader dell'Unione, Romano Prodi, che ha costretto il capo del governo Berlusconi a confrontarsi secondo regole e tempi propri, come si usa nelle più grandi democrazie, a partire da quella americana".
"E' stato, comunque, un confronto tra due modi di vedere la realtà e di affrontare i problemi del tutto antitetici. Da una parte Berlusconi, che vorrebbe riportare l'Italia indietro nel tempo, fino al 1948. Un Berlusconi che usa un linguaggio di un secolo fa. Ha dimostrato ancora una volta in TV di essere rimasto un uomo del secolo scorso, del passato. Incapace, persino, di uscire dagli schemi propagandistici stereotipati di quel periodo.
Dall'altra parte, invece, abbiamo visto un Prodi che con grande serietà e pacatezza vuole riportare l'Italia in Europa e, soprattutto, dare un futuro a questo paese, dopo cinque anni di grigio regime berlusconiano. E' proprio vero che, alla luce di quello che abbiamo visto in Tv, con Prodi l'Italia ha la possibilità di avere il pieno diritto alla felicità".