CANDIDATI - Il mio impegno per la libertà d'informazione

Care amiche e cari amici,
il mio impegno per la libertà d'informazione nasce dalla mia storia personale. Ho fatto la giornalista per più di vent'anni, dapprima come inviata freelance e poi come corrispondente dall'Italia del 'Sunday Times' prima, dell' 'Economist' poi ed infine, brevemente, come direttrice del TG di Videomusic. Fu proprio al 'Sunday Times', dopo che il giornale fu acquistato da Rupert Murdoch, che mi scontrai con dei limiti editoriali cui non potevo sottostare e che mi costrinsero ad andarmene. Quando un giornalista non ha la sensazione che, qualsiasi inchiesta faccia, per quanto scottante, sarà protetto dal direttore e dall'editore, è giunto il momento di cambiare aria. Il problema, in Italia, è che la possibilità di 'cambiare aria' quasi sempre semplicemente non c'è.

A quasi sessant'anni dalla promulgazione della Costituzione, l'articolo 21 della Carta rimarrà lettera morta finché la spaventosa anomalia mediatica italiana, incarnata nel più macroscopico conflitto d'interessi del mondo (pari solo, forse, a quello dell'emulo berlusconiano Thaksin Shinawatra, primo ministro tailandese), non sarà risolta. Far sì che il mondo dell'informazione italiano diventi realmente plurale negli assetti proprietari non è, però, di per sé sufficiente. Da sempre, in Italia, ed in special modo nella radiotelevisione, si è confuso il pluralismo con la lottizzazione, l'equidistanza con il porgere il microfono al politico di turno invece di fare domande.

Questi sono i motivi che mi hanno spinto ad impegnarmi nel â??Comitato per unâ??Altra TVâ?� (www.perunaltratv.it) per raccogliere le firme necessarie a presentare una proposta di legge dâ??iniziativa popolare sulla riforma del sistema radiotelevisivo, proposta sostenuta con entusiasmo anche da voi di Articolo 21. Una riforma che ha lâ??obiettivo di consentire allâ??emittenza pubblica di essere davvero al servizio dei cittadini e che, come ha fatto Zapatero in Spagna, punta a liberarla dallâ??ingerenza diretta della classe politica.
Per lo stesso motivo ho deciso di candidarmi alle elezioni del 9 e 10 aprile nelle liste dei Verdi, che hanno condiviso in maniera netta e decisa questa battaglia.

Quella per la tutela della libertà di espressione e del pluralismo dei mezzi di comunicazione sarà una delle sfide fondamentali per lâ??Unione e per il futuro governo di centrosinistra. Per vincerla sarà necessaria l'unità di tutte le forze dell'Unione e la consapevolezza che un'informazione realmente libera è spesso terribilmente scomoda.

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