di Enzo Carra
Il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero è parzialmente impedito in Italia. Non siamo in un regime, no. Ma siamo in una situazione diciamo cosĂŹ incresciosa che, se le cose non cambiano, può soltanto peggiorare. Una situazione nella quale si scaricano le conseguenze di due problemi irrisolti, grandi come macigni: un conflitto dâ??interessi (uno) e di un duopolio televisivo (due appunto). Lâ??accesso televisivo è dunque tanto per cominciare una chimera per chi non è della famiglia (indovinate di chi?).
Certo, câ??è il servizio pubblico (quello Rai, per fortuna) e del resto uno può sempre esprimere liberamente il suo pensiero al bar, o dal barbiere (in ufficio, data la precarizzazione, meglio di no), ma resta lo squilibrio.
Prima che passando di riforma in riforma della Costituzione alcuni (sempre loro !) non provino a cambiare sto benedetto articolo 21 cerchiamo noi di cambiare la situazione. Basta mettere mano a una legge seria sul conflitto dâ??interessi e a una nuova legge di sistema delle Comunicazioni. Approvare nei primi cento giorni della prossima legislatura sarebbe una gran cosa. Per non cambiare lâ??articolo 21.
Noi infatti non vogliamo cambiare lâ??articolo 21. Ma la situazione in cui ci troviamo oggi.