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Articolo 21 - Editoriali
Il dito alzato
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di Massimo Del Papa

Allora, chi ha vinto? Domanda inutile, e ci scappa da ridere. In questi confronti
mummificati la cosa importante, ammesso che qualcosa importi, non è cosa viene
detto, al limite neanche come. Se davvero qualcuno, dopo due ore anodine, avverte l'impulso a cambiare idea o a farsela, allora è un disperato che elettoralmente era caduto proprio in basso (dunque già votava Forza Italia). No, quello che conta è un carisma, un'impressione, un'aria impalpabile e inevitabile. I due han confermato una differenza quasi antropologica: Prodi pare sempre partire sbuffante nelle sue risposte come una vaporiera, però alla fine ti rispecchi in quello che dice, ne vieni convinto, sei mentalmente pago.

Berlusconi è il contrario, specie se stretto nella camicia di forza dell'educazione: pare partire a raffica ma poi t'accorgi che palleggia con le arance, finchè cascano tutte insieme. Riesce fumoso, precario, aleatorio e ti lascia l'impressione di finire in fragili mani. Prodi libera fiducia, Berlusconi angoscia: ci si stanca a camminare con lui sempre sul filo dell'assurdo.
Questo è emerso ancora una volta e il Prof ha azzeccato proprio la tattica
psicologica, in una sapiente alternanza di smorfie sorridenti e occhiatacce severe,
trattando il Cav (non sarebbe meglio Caf?) come uno studente asino e indisciplinato.

Berlusconi c'è cascato in pieno, ha sofferto tutta la trasmissione, quando Prodi
l'ha bacchettato per l'ennesima volta, nella fattispecie sulla scuola, s'è lasciato
sfuggire: "Neanche questo va bene?".

Zero in condotta e profitto, rimandato a mai più. C'era da dubitarne? Berlusconi è
come Sonny Liston alla fine della carriera, che barava sull'età e usava tutti i
trucchi. Ma ormai è un pugile in disarmo, e neppure i suoi imbrogli, come sforare
sui tempi o rivolgersi all'arbitro come a uno sparring partner, sortiscono più
effetto. Quando, alla fine, s'è rivolto al pubblico come un incrocio tra Vanna
Marchi e Zio Sam, promettendo la luna col dito puntato, era patetico in modo
agghiacciante. Ferrara, che ha costruito parte della sua rovina, ha provato ad
esaltarne il gesto atletico, ma se c'è un momento in cui Berlusconi ha perso quel
che poteva ancora perdere, è stato quello.

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