di Piero Ricca
L'altra sera, terminato da un paio d'ore il comizio di Fassino e Letta, ho incontrato per caso in piazza Duomo, Elio Di Rupo, leader dei socialisti belgi e vice-presidente del governo belga, a Milano ospite di Giorgio Armani. Era molto divertito dai cartelli che il mio amico Paolo ed io portavamo al collo: "Meglio coglioni che berlusconi" e "Meglio coglioni che corruttori".
I suoi due simpatici accompagnatori ce lo hanno presentato come "il futuro presidente del governo belga" e ci hanno scattato delle foto insieme.
Poi ho posto a Di Rupo qualche domanda davanti alla videocamera.
Abbiamo rievocato le polemiche del '94 al parlamento europeo fra lui e i protagonisti della nuova destra italiana, appena andata al governo. Poi inevitabilmente il discorso è caduto sul presidente del Consiglio in scadenza. "Che cosa si dice all'estero di Berlusconi", ho domandato. E lui, tra l'altro: "Ma è un lazzarone! Nessuna persona seria, nel mondo, lo considera una persona seria. Governa per i suoi interessi, lo sanno tutti. L'Italia ha perso credibilità in questi ultimi anni. Ora ha l'occasione di cambiare, com'è giusto e necessario che sia e come l'Europa si attende".
Qualche ora prima, a bordo palco, Furio Colombo aveva risposto a questa nostra domanda: "Quali sono le sue tre prioritĂ di parlamentare di maggioranza?".
Risposta: "Sicuramente una nuova legge elettorale e una vera riforma della scuola, ma - come sto ripetendo in questi giorni - non mi toglierò nemmeno il soprabito prima di depositare in Parlamento una proposta di legge sui conflitti d'interesse".