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Festa Pd, contestato il presidente Schifani. Articolo21: "chi di fischi ferisce..."
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di Redazione

Festa Pd, contestato il presidente Schifani. Articolo21: "chi di fischi ferisce..."

Alla Festa del Pd di Torino è la giornata delle contestazioni. Nel mirino, con i cori "fuori la mafia dallo Stato", il presidente del Senato Renato Schifani, ospite di un dibattito con Piero Fassino. Nel centro sinistra, eccezion fatta per Di Pietro viene stigmatizzato il comportamento dei contestatori. "Il linguaggio dei fischi non ci appartiene - affermano Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di Articolo21 - ma sarà bene non dimenticare che questo presidente del Senato ha volutamente rinunciato al ruolo istituzionale partecipando allo scontro politico in modo fazioso e arrivando a "fischiare" sia pure simbolicamente il presidente della Camera.

LE REAZIONI
La seconda carica dello Stato ha aggiunto: "Sono onorato di partecipare a questo dibattito e non saranno i vostri fischi a impedirmi di parlare". Schifani ha poi lasciato la festa del Pd, mentre le forze dell'ordine tenevano a distanza i contestatori che hanno ancora lanciato invettive nei suoi confronti, senza però potersi avvicinare al presidente del Senato.
Duro anche Piero Fassino che rivolgendosi ai contestatori li ha definiti "squadristi": "Abbiamo letto sui giornali in questi giorni che c'è qualcuno che ha tentato di organizzare squadre di contestatori domani a Fini e li abbiamo definiti 'squadristi'. E' lo stesso metodo". Poi ha concluso: "Vorrei dire a chi sta urlando di provare ad ascoltare, la festa del Pd è un luogo dove si discute e si mettono a confronto le idee".

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha condannato con parole dure: "Deploro l'intimidatoria gazzarra contro Schifani". In un comunicato il Presidente afferma che "il tentativo di impedire il libero svolgimento di manifestazioni e discorsi politici è un segno dell'allarmante degenerazione che caratterizza i comportamenti di gruppi sia pur minoritari incapaci di rispettare il principio del libero e democratico confronto e di riconoscere nel Parlamento e nella stessa magistratura le istituzioni cui è affidata nel sistema democratico ogni chiarificazione e ricerca di verità. Perciò deploro vivamente l'episodio verificatosi oggi a Torino ai danni del Presidente del Senato e ogni forma di contestazione aggressiva sia verso figure di particolare responsabilità istituzionale sia verso qualsiasi esponente politico nell'esercizio della sua inconfutabile libertà di parola e di opinione''.

 


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