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Giornalismo di frontiera, se ne parla anche domani a Siracusa
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di Alberto Spampinato*

Giornalismo di frontiera, se ne parla anche domani a Siracusa

Parleremo ancora di “Giornalismo di frontiera”, di giornalisti minacciati, sabato mattina al Premio Mario Francese, a Siracusa (Sala convegni OPCO Largo Logoteta – Ortigia, vedi in fondo il programma), parleremo di giornalisti intimiditi, trascinati in tribunale perché si ostinano a dare notizie (vere, sacrosante, utili ai cittadini) senza l’imprimatur di qualcuno che non vorrebbe far conoscere certe cose e ricorre a ogni mezzo. E’ diventato uno sport nazionale intimidire i giornalisti: un’attività praticata da mafiosi, criminali di varia specie, politici arroganti, magistrati con la coda di paglia, imprenditori che non seguono la via maestra per i loro affari. Come abbiamo fatto sabato scorso a Benevento e la settimana precedente a Urbino, saranno con noi dell’osservatorio “Ossigeno per l’informazione” alcuni  giornalisti vittime di queste aggressioni: Giulia Martorana, Josè Trovato, Angelo Augusto, Pino Maniaci.

Bisogna ascoltare le loro voci, le loro testimonianze perché aiutano a vincere l’incredulità che circonda queste storie. I loro racconti non hanno nulla di retorico, hanno una forza straordinaria: la forza dei fatti. Tutti dovrebbero ascoltare queste testimonianze per capire di cosa parliamo, per capire che queste cose terribili accadono a persone normali come noi. I giornalisti minacciati non sono avventurieri né super-eroi, non sono persone che – come si dice spesso – ‘se la sono cercata’. Sono persone nelle quali molti di noi possono identificarsi: sono uomini e donne normali, cittadini, professionisti che, come è successo a molti altri  prima di loro,  per restare oneste e coerenti con i propri principi hanno dovuto trovare un coraggio speciale. Quando dico queste cose, penso in particolare a Giorgio Ambrosoli, che è il simbolo di questo modo nobile di affrontare le responsabilità civili e ha pagato la sua coerenza con la vita. Ma penso anche a tutti i giornalisti uccisi dalla mafia e dai terroristi. Così purtroppo vanno le  cose in questo paese: si richiede forza e coraggio a chi vuole essere e restare onesto fino in fondo.

Le testimonianze pubbliche rese al convegno di Urbino (quelle di Davide Oddone, Pino Maniaci, Agostino Pantano, Arnaldo Capezzuto) saranno presto in rete. Ma sono già disponibili quelle video di Benevento (raccolte da Billy NUzzolillo, impareggiabile organizzatore,  su www.cantieridilegalita.it ) dove hanno parlato Rosaria Capacchione, Alessandro Migliaccio e Arnaldo Capezzuto.

Arnaldo, racconta come fu minacciato dai camorristi per le sue cronache sull’uccisione di Annalisa Durante a Forcella e come – contrariamente a quanto avviene di solito – reagì e fece condannare in Tribunale il boss Giuliano che lo aveva minacciato. Vi segnalo in particolare lo straordinario racconto, ironico e drammatico, di Alessandro Migliaccio dello schiaffo che gli diede pubblicamente il comandante dei vigili urbani di Napoli per un articolo in cui aveva spiegato che nel quartiere di residenza del  comandante i vigili facevano meno controlli. Anche Alessandro ha fatto causa al suo aggressore, e si attende il processo. Rosaria ha messo l’accento sulle intimidazioni per via legale, che si manifesta soprattutto con richieste di risarcimento pretestuose e strumentali. A questo problema, la scorsa settimana,  FNSI e Libera Informazione hanno dedicato un convegno a Roma, e  Ossigeno ha messo l’accento su questo particolare metodo di intimidazione nel Rapporto 2010.

Purtroppo in Italia la situazione si aggrava di giorno in giorno, perché c’è una falla nella legge italiana che consente questi e altri abusi. E’ un vuoto legislativo che, come dicevamo rende le intimidazioni ai giornalisti uno sport nazionale, una trasgressione che è difficile ostacolare e punire. E’ una situazione che rende l’Italia un paese paradossale, soprattutto agli occhi degli osservatori stranieri. Basta pensare che, venerdì scorso 19 novembre, il quotidiano Le Monde ha lanciato una raccolta di firme in segno di solidarietà nei confronti dello scrittore Antonio Tabucchi (“Sostiene Pereira”) al quale due anni fa il presidente del Senato Renato Schifani ha chiesto un risarcimento di 1,3 milioni di euro per un articolo sull’Unità in cui ha criticato  suoi vecchi contatti a Palermo, prima che entrasse in politica,  con personaggi poi risultati mafiosi. Una analoga raccolta di firme è stata avviata in Danimarca da dodici noti scrittori, e in Italia da Micromega. Caso ancora più impressionante è stata, in questi giorni, la condanna in Cassazione del giornalista Renzo Magosso, all’epoca cronista di Gente, e del suo direttore di allora Umberto Brindani, a mille euro di multa e a pagare ciascuno una provvisionale di 150 mila euro di danni ad alcuni investigatori del 1980 che si ritengono danneggiati da una inchiesta dei due giornalisti sugli esecutori dell’assassinio del giornalista del Corrire della Sera Walter Tobagi, ucciso dai terroristi il 28 maggio 1980. I due cronisti, sulla base di informazioni di fonte investigativa, confermate in Tribunale da autorevoli fonti, rivelarono con settimane di anticipo rispetto alla sua confessione, che Marco Barbone era il killer. E’ una sentenza incredibile che censura il diritto di cronaca. Molto probabilmente la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, come in altre occasioni, si pronuncerà in tutt’altro senso. Ascolteremo la versione di Renzo Magosso, insieme ad altre testimonianze, il 2 dicembre alle 18:30 al Circolo della Stampa di Milano al Convegno promosso da Ossigeno e dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti con il sostegno dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia sul tema:  “Minacce, intimidazioni, abusi legali: l’altro Bavaglio”.

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L'appello di Le Monde rilanciato in Italia da Micromega

http://www.libreidee.org/2009/11/scrittori-liberi-le-monde-difende-tabucchi-da-schifani/

http://temi.repubblica.it/micromega-online/sosteniamo-antonio-tabucchi-firma-lappello-di-le-monde/

L'appello dei danesi

http://temi.repubblica.it/micromega-online/appello-per-tabucchi-degli-scrittori-danesi-il-governo-italiano-tuteli-la-liberta-di-parola/

                                                                                             

IL PROGRAMMA DI SIRACUSA

PREMIO MARIO FRANCESE 2010

 

SIRACUSA – Sala convegni OPCO (Largo Logoteta - Ortigia) –  SABATO 27 NOVEMBRE 2010

 

Ore 9,30

Presenta: Damiano CHIARAMONTE

Presentazione premio:  Vittorio CORRADINO, pres. Ordine Giornalisti Sicilia

Saluti del sindaco di Siracusa Roberto Visentin e del presidente Opco  Giovanni Tinebra)

Ore 9,45

Tavola rotonda su “Giornalismo, minori e Carta di Treviso”

Coordina: Riccardo ARENA

Partecipano:  don Fortunato DI NOTO e Tiziano TOFFOLO

Ore 11,15

RECITAL

“Testimoni di giustizia” di Francesca BARRA

Interpreti: Francesca BARRA, Silvia FRANCESE, Valentina MERCURI

PREMIAZIONE

Premio a Francesca Barra per la trasmissione radiofonica:

“La bellezza contro le mafie” – consegna Giulio FRANCESE

Ore 11,45

Tavola rotonda su “Giornalismo di frontiera”

Coordina: Egle PALAZZOLO

Partecipano: Francesco LA LICATA, Giuseppe LO BIANCO, Alberto SPAMPINATO
 


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