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Sgomberi campi nomadi: ripartita la campagna elettorale?
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di redazione

Sgomberi campi nomadi: ripartita la campagna elettorale?

Non era ancora arrivato l’annuncio shock da parte della Lega che già la campagna elettorale è partita in grande spolvero. Caso o premeditazione? Questo non è dato sapere, ma le coincidenze sono a dir poco strabilianti. Così com’era avvenuto a ridosso delle precedenti elezioni politiche, anche stavolta ( benché ancora ancora siano solo paventate e non fissate) il cavallo di battaglia torna ad essere la sicurezza, intesa secondo gli schemi che siamo stati abituati a conoscere da tempo: rom e immigrati. Dopo l’annuncio, che tante critiche aveva ricevuto nei giorni scorsi, da parte del Ministro dell’interno. Roberto Maroni, di proporre ai paesi dell’Unione, la modifica della direttiva europea (la num. 38, quella che garantisce la libera circolazione dei cittadini comunitari) arriva il secondo affondo: la presentazione a breve di un nuovo decreto sulla sicurezza i cui contenuti ancora rimangono un mistero, ma che stando alle dichiarazioni del super sindaco Alemanno, dovrebbero riguardare le condizioni di sicurezza e ordine pubblico all’interno delle città, con riferimenti diretti alla comunità Rom, ai clochard e alla prostituzione. Durante l’incontro avvenuto ieri con Maroni e il prefetto Pecoraro, che è anche commissario straordinario per l’emergenza nomadi presso il comune di Roma, con mandato fino a fine 2010, il sindaco ha continuato sulla linea dura già espressa in questi giorni anche in seguito alle vicende francesi. Più risorse per le operazioni di sgombero e le successive necessità di accoglienza e possibilità di espellere i cittadini comunitari che commettano reati, le richieste avanzate nell’immediato, atte a far fronte a quel piano nomadi tanto sbandierato  alla fine di luglio dello scorso anno. l’ipotesi di poterlo portare a compimento entro la fine di quest’anno appare quanto meno improbabile, difatti, some si apprende, il tutto dovrebbe slittare a fine 2011.
Le attività di sgombero, intanto, sono riprese: già oggi, ruspe e forze dell’ordine erano in azione in diverse zone di Roma,  obiettivo lo smantellamento di 200 mini-insediamenti abusivi al ritmo di 4 o 5 a settimana, e assistenza alloggiativa garantita, per lo meno a donne e bambini. Come a dire: gli uomini si arrangino come meglio possono, in attesa di essere ricollocati all’interno di un’altra struttura attrezzata, oppure di essere allontanati con un decreto di espulsione. Del resto, volendo rispettare quel piano iniziale, il numero massimo che la città di Roma può accogliere è di seimila persone, di più no. “Un modello esportabile in tutta Europa” l’aveva a suo tempo definito Maroni, facendo riferimento al numero chiuso” stabilito a tavolino.
Questa mattina, però, molti di quegli insediamenti erano vuoti, fattore che ha spinto il sindaco a dichiarare la cosa “inquietante” perché segnale evidente di chiusura verso le istituzioni.
A Milano, fa ancora discutere, sempre in questi giorni, lo sgombero del campo di via Rubattino, a causa dell’elevata presenza di bambini, tutti iscritti a scuola, visto l’imminente inizio dell’anno scolastico.


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