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Articolo 21 - Editoriali
Lâ??Italia democratica è antimafiosa e la Rai non può permettersi di oscurare Borsellino
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di Federico Orlando

dalla rubrica Lettere di Europa

 

Cara Europa, vedo nella vostra prima pagina di venerdì la  fotografia di Falcone e Borsellino, che stringe il cuore, e leggo, a fianco, la decisione di Rai Fiction (Saccà) e della prima rete (?) di non far trasmettere la fiction su Falcone il 23 maggio, anniversario della strage, perché lâ??altro protagonista è Borsellino, la cui sorella Rita è candidata alla presidenza della regione siciliana. Una questione di par condicio o di mafia?                                     
Salvatore Buttafuoco, Messina

 

Caro Buttafuoco, ovviamente è una questione di par condicio, come ha detto Saccà, ma beneficiaria ultima della decisione, se la Rai di Petruccioli la farà passare, è la mafia, che dopo la cattura di Provenzano, lâ??esito delle elezioni politiche, la rivolta dei giovani per lâ??uccisione di Fortugno a Locri, ha bisogno di una pausa per respirare, riorganizzarsi e riprendere la sua più vasta egemonia. Del resto, non sarà dagli apparatick della Rai (anche se giornalisti) che pretenderemo un poâ?? di lungimiranza e un poâ?? di bene agli italiani di qualsiasi parte politica. Sottolineo di qualsiasi parte politica anche perché Falcone e Borsellino sono due Dioscuri che avevano orientamenti politici diversi e tuttavia lavoravano entrambi per la legge dello Stato. Sicché, sulla censura alla fiction, mi piacerebbe conoscere lâ??opinione di Alleanza nazionale, i cui giovani ricordano ogni anno lâ??uccisione di Borsellino.

La par condicio del dottor Saccà non solo è moralmente ripugnante ma è anche politicamente ottusa, perché non potrà impedire ai sostenitori di Rita Borsellino (tra i quali idealmente siamo schierati anche noi) di indicare nella censura della Rai una involontaria ma comunque grottesca scelta di campo a favore dellâ??altra parte, quella del presidente uscente Cuffaro. Al quale consiglierei di attaccarsi al telefono e pretendere dai dirigenti della prima rete e delle fiction di spiegargli perché vogliano farlo apparire come danneggiato da una presunta impar condicio: forse lui sta contro Falcone e Borsellino? Forse lui sta coi mafiosi? Forse la competizione elettorale in corso tra lui e la signora Rita è guerra tra amici e nemici della mafia? Se non è così, e non può essere così per principio, allora o la Rai ritira immediatamente la decisione oppure deve censurare (con oscuramenti alla Enzo Biagi o altre usanze note ai nipotini del Minculpop) tutte le manifestazioni civili previste per il 23 maggio: a cominciare dallâ??eventuale ricordo che di Falcone vorrà fare il presidente Napolitano.

Perché Giovanni Falcone fa pensare a Paolo Borsellino, Paolo fa pensare a Rita, Rita fa pensare al centrosinistra, e dunque il centrodestra ne è danneggiato. La par condicio di Saccà e Del Noce esige che si censuri lâ??Italia intera, dal suo presidente ai ragazzi di Palermo. Così come fu censurato Roberto Morrione di Rai International che, realizzato un servizio sul testamento di Borsellino, se lo vide respingere e riuscì a trasmetterlo, dopo un lungo braccio di ferro, solo allâ??una di notte e solo su canale satellitare; o come fu censurata Maria Grazia Mazzola che per Report (Rai 3) aveva indagato sulla mafia: ma da Cuffaro fu imposta una trasmissione «riparatrice dellâ??onore della Sicilia», che la Rai obbediente trasmise sulla seconda rete. Così sono andate le cose nellâ??Italia di questi anni e forse alla Rai pensano che possano continuare così.

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