di Anonimo veneziano
Se ognuno di noi ha la sua croce personale, gli italiani hanno scoperto di averne ereditato una collettiva pesante, pesantissima: è la croce celtica di Gianni Alemanno, ex ministro alle Politiche agrarie, attuale candidato a sindaco nella capitale e considerato (?) uomo del dialogo della destra con la sinistra. L??altra sera, in televisione, ad un??incredula Daria Bignardi che ha notato quella croce appesa al collo, il Nostro ha risposto che ??è un simbolo importante, per il quale centinaia di ragazzi hanno sacrificato la vita?.
Quasi le stesse parole usate da Adolf Hitler: ??La nostra croce, la nostra vita?. Agghiacciante. Nel 2006, quel simbolo di odio e morte disseminato dall??ideologia nazista, continua a diffondere un inquietante messaggio di estremismo con annesso corollario del terrore. Così gli italiani che s??illudevano di essersi sbarazzati della cultura nazista scoprono all??improvviso di essere di nuovo in croce.
E?? il populismo mediatico delle nuove estreme destre, scandito da simboli, slogan e messaggi d??impronta nostalgica. Destinatari: vecchi e nuovi camerati, moderati delusi dalla Casa delle libertà, teste calde d??ogni risma, ultras da profonda curva inferociti. Sullo sfondo, né più né meno, la stessa tecnica usata dall??allora ministro leghista per le Riforme Roberto Calderoli. Lo ricordate, vero? Comodamente seduto davanti all??intervistatore per eccellenza Clemente J. Mimun, dagli studi televisivi del Tg1, mostrò una edificante maglietta anti-islamica con un ghigno ch??era tutto un programma e scatenò la rivolta di Bengasi, in Libia, con morti e feriti.
E?? la pericolosa saldatura delle nuove destre europee con larghi settori della destra italiana. Pezzi di destra, porzioni di Lega, settori di tifoserie estremiste, quote di società giovanile disagiate trovano così un denominatore comune negli slogan xenofobi: l??Islam è terrorismo, l??immigrazione è delinquenza, la Sinistra si è imposta con i brogli elettorali e via dicendo in un crescendo di giustizialismo e razzismi. Con quel viso tutto acqua e sapone, quelle camicie candide e le cravatte scure, l??ex ministro Alemanno, uno degli alfieri del nuovo corso di Alleanza nazionale, ci ha dato una bella lezione. Di anti-democrazia. Grazie ma dei ??cattivi maestri?, ieri come oggi, ne facciamo volentieri a meno.