di Domenico dâ??Amati
Il Presidente della Repubblica ci ha ricordato da Ventotene che, per il progresso del nostro Paese, si deve percorrere la strada tracciata dallâ??Unione Europea.
In materia di libertà di informazione, ciò significa, tra lâ??altro, dare concreta attuazione alle indicazioni date dal Parlamento Europeo nella risoluzione del 22 aprile 2004 (frutto anche di un esposto presentato da Articolo 21) ove si è rilevato che â??il tasso di concentrazione del mercato televisivo in Italia è il più elevato dâ??Europaâ? e che â??in Italia da decenni il sistema radiotelevisivo opera in una situazione di assenza di legalità , accertata ripetutamente dalla Corte Costituzionaleâ?.
La situazione, come ha esattamente osservato il Ministro Gentiloni nellâ??intervista pubblicata oggi da La Repubblica, non è cambiata, perché i meccanismi della legge Gasparri sono stati preordinati alla conservazione dellâ??esistente.
I rimedi per liberalizzare il mercato ci sono.
Occorre attuarli prontamente, ricordando che in altri paesi le misure antitrust hanno più volte comportato la ristrutturazione di grandi gruppi.
Eâ?? sufficiente ricordare il caso dellâ??American Telegraph e Telephone, da cui nacquero ben sette aziende autonome, con indubbi vantaggi per il mercato e per lâ??occupazione.