di Pietro Nardiello
Quando in terra di camorra ha inizio un’indagine da parte della magistratura le sorprese sono sempre dietro l’angolo, questo perché non esiste un sol filone ma una ramificazione di fatti, persone e azioni veramente impressionanti. Procediamo con ordine raccontando dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di S.Maria C.V, “Chi controlla i controllori”, con la quale gli inquirenti vogliono capire se chi è deputato a svolgere i controlli presso le aziende del territorio lo fa nel rispetto delle leggi. I risultati, negativi, non si sono fatti attendere e hanno condotto all’arresto, realizzato dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere di 3 ispettori dell'Asl Caserta 2 e altrettanti consulenti del lavoro perché, secondo le accuse, avrebbero indotto anche con minacce gli imprenditori a rivolgersi a consulenti di lavoro 'loro amici'. In manette sono finiti Aldo Nuzzolo, Pasquale D'Amore, Donato Faraone, tutti e 3 ispettori del lavoro; Antimo Marcello, e Luigi Marcello, nonché Francesco D'Angiolella entrambi consulenti del lavoro. Le accuse sono a vario titolo e vanno dall’associazione a delinquere alla falsità ideologica, dalla corruzione alla concussione fino al rifiuto d'atti d'ufficio. L'indagine ha mostrato che gli ispettori del lavoro compivano verifiche in cantieri, e con la minaccia di bloccarne l'attività, imponevano di rivolgersi ai consulenti del lavoro soprattutto per il Dvr, cioe' il documento di valutazione del rischio.
Ma le sorprese non tardano a emergere perché oltre ai cantieri edili l’organizzazione si è occupata anche dell’azienda farmaceutica "Dsm" di Capua, dove l'11 settembre scorso sono morti tre operai asfissiati mentre lavoravano in un silos che avrebbe dovuto essere vuoto e bonificato. Nel corso delle indagini, poi, sono stati posti sotto sequestro anche 7 cantieri edili. I militari dell'Arma hanno eseguito anche perquisizioni negli uffici dell'azienda sanitaria locale, ponendo i sigilli ai locali dove operavano i tre ispettori arrestati, e nella sede della "Dsm" di Capua. Le indagini hanno evidenziato che i tre ispettori quando si recavano per controlli in aziende e cantieri, lasciavano intendere che avrebbero verbalizzato irregolarità riscontrate nell'osservanza della normativa sul lavoro per 50-60mila euro; in serata, telefonavano al responsabile della sicurezza e gli indicavano come 'soluzione' possibile o la consulenza di professionisti a loro legati o il pagamento di 3-5mila euro per ottenere certificazioni con data precedente all'ispezione che indicavano il rispetto della legge specifica. Molte di queste conversazioni sono state intercettate, tra cui una con dirigenti della "Dsm". L'inchiesta si e' intrecciata così a quella aperta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere per la morte dei tre operai l'11 settembre scorso.
Di seguito alleghiamo una video intervista del dott. Donato Ceglie della procura di S.Maria C.V. quando ha risposto ad alcune domande dei cronisti proprio dinanzi alla fabbrica DSM di Capua
http://www.youtube.com/watch?v=J3vJsvWojOo
Pietro Nardiello