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Articolo 21 - Editoriali
Allarme donna
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di Federico Orlando

Allarme donna. Non ci riferiamo, o non soltanto, agli anatemi del cardinale Trujillo. C??è da una settimana un libro della Camera dei deputati, 350 pagine. I deputati antifemminili e antifemministi ?? che hanno costituito, con altro nome, un intergruppo parlamentare: cattolici, ma anche clericali, fascisti, conservatori, leghisti o maschilisti ad altro titolo ?? sono pregati di procurarselo al banco resoconti e pubblicazioni. ? gratis, per loro. Dopo averlo letto, può darsi perfino che ripensino la loro idea di esordire il 13 giugno, in occasione del primo anniversario di quella che considerano la loro ??vittoria? nel referendum contro la legge 40.

Il libro s??intitola Punti di vista di donne su conflitti, diritti umani, pratiche di convivenza sociale. Nelle ultime 6 pagine, si legge anche che: 840 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, prima causa di mortalità, a morire sono soprattutto le donne e i bambini. Le donne sono diventate ??il cuore del problema aids?: ne sono uccise ogni anno 2 milioni e 600 mila. Per la prima volta, il numero delle sieropositive si avvicina al 50 per cento del totale. Nell??Africa sub sahariana, il 57 per cento dei malati è donna (ma s??arriva al 76 fra i ragazzi di 15-25 anni); nell??Europa dell??est e nell??Asia orientale le donne contagiate sono cresciute del 48 e 56 per cento negli ultimi due anni. Metà delle ragazze del mondo hanno meno di 2 dollari al giorno; non dimenticheranno mai il loro primo amore, perché una ogni 14 secondi s??impesta di aids; 82 milioni di ragazze ogni anno sono costrette a sposarsi fra i 10 e i 17 anni contro la loro volontà: è la bella famiglia secondo la volontà del padre, del prete e del capotribù.

Due anni fa, fra questi 82 milioni di ragazze ne sono morte 5 milioni, tutte tra i 15 e i 19 anni. Di aborto. Ma Trujillo dice che l??aborto è un delitto da punire con leggi dello stato (lapidazione? carcere? frustrate? mutilazioni? sterilizzazioni? E se lo prevenissero con le pillole?)

Centotrenta milioni di donne ?? dice il libro della Camera, curato da cinque bravissime consigliere parlamentari ?? si portano nella carne e nell??anima mutilazioni genitali: ma il Senato e la Camera italiani hanno votato l??anno scorso una legge vasellina, che non prevede la visita medica (sollecitata tante volte su Europa) per le ragazze che i genitori riportano in Africa o in Asia in estate, dove possono compiere lo scempio che in Italia è più rischioso tentare. Sono 2 milioni ogni anno le bambine costrette a prostituirsi. L??80 per cento delle 800 mila vittime dei cosiddetti ??traffici umani? sono donne e bambine. Sono almeno 60 milioni le bambine scomparse, cioè uccise o abbandonate, da quando ci si è messi a contarle. Ogni anno nel mondo muore di parto mezzo milione di donne, una donna su tre viene picchiata o violentata, la stragrande maggioranza in famiglia. Il 63 per cento di tutte le donne del mondo sono analfabete.

Per fortuna, non tutti i bioetici hanno l??occhio vitreo fisso sull??embrione; né tutti i maitre à penser sono convinti come la signora Scaraffia che per non irritare gli islamici dobbiamo abolire le conquiste femminili (che appunto mandano in bestia i musulmani, timorosi di corna e pluralismi) e dunque islamizzarci a nostra volta: com??era, si fa per dire, ai tempi della bisnonna; né infine tutti i preti sono convinti come il cardinale Trujillo che le nostre famiglie con uno o due figli sono da buttare perché sterili. Io per esempio, con due figli (registrati all??anagrafe) non mi farei curare per sterilità. Da Aristotele a Bodin a Montesquieu il clima è stato incluso tra i fattori (addirittura) dei regimi politici. Forse in Colombia, nella diocesi di Medellìn, di cui il cardinale è arcivescovo emerito, di bimbi ce ne vogliono davvero tanti, anche in considerazione dei dati che abbiamo riprodotto in apertura (mancano solo quelli dei ragazzi commerciati per espianto di organi). Ma ci sono anche religiosi fatti d??altra pasta: in Kenia i missionari comboniani sostengono una rivista on line African Women Journal che racconta i tormenti e le speranze delle africane; e la Pax Cristi di Verona denuncia l??emergenza dei campi profughi rivelando che metà delle donne e ragazze rifugiate hanno l??aids e che a tredici anni si prostituiscono coi soldati e coi benestanti. Insomma, parlano del mondo com??è, non dell??Empireo.

L??idea che per correggere questo mondo si debba partire non dalla lotta alla fame ma alla sessualità libera dei paesi evoluti, non dalla lotta all??analfabetismo ma alla procreazione sterilizzata, non dalla profilassi e cura gratis delle malattie ma dalla loro esorcizzazione con l??astinenza; e che per ottenere tutto questo bisogna cancellare la rivoluzione femminista che rende i diritti delle donne uguali a quelli degli uomini anche nella disponibilità del proprio corpo; che si debba tornare a proibire l??aborto come reato, che si debba consumare il ??debito coniugale? senza limitare le nascite; che si debba negare non solo il ??matrimonio? omosessuale (potremmo essere d??accordo, anche se il Senato Usa due giorni fa lo ha confermato diritto costituzionale) ma addirittura i diritti soggettivi dei componenti delle coppie di fatto; che si debba scomunicare la scienza impegnata in ricerche su embrioni e dna, scagliare l??anatema contro l??evoluzionismo e contro l??individualismo come nemici della procreazione, della famiglia e della solidarietà intergenerazionale, è parso un delirio non soltanto a noi, impenitenti liberali-individualisti-femministi-relativisti-laici-secolarizzati ecc. ecc., ma perfino a cattolici moderati (ne ha scritto Pio Cerocchi giovedì su Europa) ed estremi, come Antonio Socci su Libero che più destra non si potrebbe: neanche se lo editasse la conferenza episcopale spagnola, con la quale Trujillo ha forse concordato il suo documento, in vista dell??incontro papa-famiglie in Spagna, l??8 e il 9 luglio. Un papa che non usa mezzi toni, ma che, 24 ore prima del documento trujillesco sulla famiglia, aveva detto ai giovani riuniti in San Giovanni che il cristianesimo non nega «la gioia dell??amore» tra l??uomo e la donna. Ma c??è chi, come il ricordato intergruppo parlamentare del 13 giugno, nega quella gioia a quanti, per «cecità della natura» avrebbe detto Leopardi, non possono conseguirla completamente e magari avrebbero bisogno di essere «medicalmente assistiti». 

Altrove c??è addirittura chi nega alla donna il diritto di nascere (Cina) o di vivere (Messico) in quanto donna. Per noi occidentali, impegnati in nuove conquiste nelle zone bioeticamente contese della nostra evoluzione, sono addirittura sconosciute al nostro linguaggio espressioni come ??mascolinizzazione forzata? della società, cioè l??infanticidio in famiglia delle bambine cinesi, e conseguente educazione dei maschi a procurarsi una donna come ??derrata rara?; o come ??femminicidio? (neologismo a cui le nostre attardate femministe preferiscono ??violenza di genere?), fenomeno legato alla società patriarcale messicana, nella quale ??le donne sono predestinate ad essere uccise, sia perché sono donne sia perché non lo sono nel modo migliore?. Leggere, in proposito, la pagina di Liberation dell??8 giugno su Le livre noir de la condition des femmes (inchiesta a cura di Christine Ockrent) e Le Monde des Femmes di Alain Touraine (ed. Fayard), in libreria in Italia da qualche giorno. A Ciudad Juaréz, dove si arriva dalla texana El Paso superando in macchina la frontiera del Rio Grande, lo sprezzo del mondo femminile ti salta agli occhi (parlo di quando l??ho visto io) imbattendoti in mucchietti di ex donne senza età che masticano foglie di coca poggiate ai muri dell??Arena de Toros; o che si prostituiscono nei bordelli dove un poliziotto di Stato passeggia nelle sale o meglio siede e dorme come fra le bancarelle del mercato a controllare merci e compravendite.

Ecco, a un laico impertinente farebbe molto piacere se l??eminente Trujillo o altro eminente del pontificio consiglio per la famiglia comunicasse cosa pensano i cardinali cinesi della ??mascolinizzazione forzata? e i cardinali sudamericani del ??femminicidio?, così da poter avere anche noi peccatori un??idea della visione vaticana della questione donna-vita-sesso-coppia: oltre i confini del nostro piccolo mondo fatto di ??temi di frontiera? (embrioni, manipolazioni del vivente, pacs, stacco della spina) di cui si parla troppo in Vaticano e si dovrà parlare un poco anche a Palazzo Chigi, con la sapiente mediazione di Amato, ma nell??irrinunciabile segno dell??autonomia della politica. Che potrebbe anche portare a questo: bocciata col No la riforma costituzionale nel referendum del 25 giugno, inserire della nuova Costituzione che faremo l??habeas corpus, il diritto soggettivo alla libertà del proprio corpo, coi nuovi diritti bioetici che i costituenti del 1948 non potevano intuire ma che noi conosciamo.
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