Bene ha fatto il ministro Bersani nelle interviste rilasciate ai quotidiani Repubblica e l'Unita' a confermare la strada delle liberalizzazioni e ad annunciare, che, quanto prima, di intesa con il ministro Gentiloni procederanno nella stessa direzione anche nei settori delle TLC e del settore della pubblicita'. Lo stesso ministro Gentiloni in una dichiarazione rilasciata al sito di Articolo21 ha confermato l'intenzione di portare l'Italia in Europa anche nel settore dei media. Sono bastati questi annunci per scatenare la reazione scomposta del 'servizio d'ordine del conflitto di interessi' che ha gia' annunciato attraverso l'ex ministro Gasparri che tentera' di impedire in ogni modo il superamento dell'anomalia italiana. L'associazione Articolo21 ritiene che sia giunto il momento di affrontare questo tema, affinche' vengano approvate senza esitazione alcuna tutte le proposte che si propongono l'obiettivo di allargare i mercati, di favorire la concorrenza ,di consentire l'accesso a nuovi produttori e ai nuovi autori, anche nella prospettiva di rafforzare e di riqualificare il ruolo del servizio pubblico, esattamente come sta accadendo in tutti gli altri paesi europei.
Se e quando sara' presentato un piano Bersani-Gentiloni per la liberalizzazione del settore e per consentire piu' liberta' di scelta ai cittadini (che sembrano il soggetto fin ora oscurato e censurato) l'associazione Articolo21 non si limitera' a manifestare il proprio favore ma chiedera' a tutti gli operatori del mondo della cultura, dell'audiovisivo, della tv, dell'editoria, dei new media, della radiofonia di far sentire la propria voce a sostegno di un progetto di civilta' e di liberta'".