di Filippo Vendemmiati
“Io mi considero un rom della scuola”. Euristeo Ceraolo, precario rom, tecnico informatico di laboratorio, da 10 anni tira a campare con contratti annuali nelle scuole della Romagna. Quest’anno all’istituto geometri di Cesena, la scuola è appena cominciata, ma già finita. Il contratto di supplenza, per sostituire un collega in malattia, terminerà infatti il 16 ottobre. Con 40 euro netti al giorno, l'albergo non se lo può permettere, e freddo permettendo ha piantato la tenda. “Ho piantato la tenda nel giardinetto di una collega, le ho raccontato una scusa, inizialmente non le ho detto che ci andavo a dormire. Poi se ne è accorta, e mi ha ospitato, anche perché cominciava a far freddo. Non ha una casa grande e si è presa la bimba a letto, ma io non ce l’ho fatta ad approfittare a lungo di questa situazione. Così una mattina mi sono svegliato all’alba e me ne sono andato o e ora sono ospite della Caritas di Forlì. Prendo il treno tutte le mattine, mi faccio bastare un pasto al giorno. Se mi daranno una nuova supplenza pianterò di nuovo la tenda, magari davanti a scuola”. Euristeo Ceraolo non è nuovo a proteste clamorose contro i tagli al personale scolastico previsti della riforma Gelmini.
Nel maggio dell’anno scorso si presentò a scuola con una doppia scritta sulla maglietta. Fronte: Euristeo Precario Sposerò la Carfagna. Retro: Tutti i precari scuola invitati alle Nozze. In smoking e papillon è stato ricevuto dal vice presidente del parlamento europeo Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, ricevendo l’interessamento perché l’Italia recepisca la direttiva europea sul riconoscimento del servizio pregresso. Con la riforma Gelmini solo nella provincia di Forlì Cesena sono stati tagliati 300 posti rispetto all'anno scorso. La conseguenza è che molti istituti si sono trovati senza tecnici e hanno ridotto o cancellato le ore di laboratorio. E il prossimo anno la riduzione dei posti di lavoro nella scuola sarà ancora più forte . “Ho sofferto una sola notte - ammette Euristeo - ma stare in casa non serve, ci si ammala solo di stress, bisogna far sentire la propria voce. Certo alcuni colleghi preferiscono non farsi vedere, si vergognano della loro situazione, specialmente alcuni insegnanti. C’è gente con due lauree, che insegna da anni e si ritrova sulla strada. Io sono a fianco del coordinamento precari, non sono un militante politico. Mi creda, ho votato per Berlusconi. Ma oggi le voci contro la riforma Gelmini sono trasversali. Insegnanti, impiegati, studenti, famiglie, tutti devono capire che questa riforma è da bocciare. Berlusconi aveva promesso le tre I, inglese, informatica, impresa. Ma qui siamo già solo a ignoranza, ignoranza, ignoranza. Non contano poi solo i numeri. Ho lavorato in istituti considerati tra i migliori d’Italia, in pochi mesi si sta disperdendo un patrimonio di conoscenze ed esperienze. Io ho sempre fatto il tecnico di chimica, quest’anno faccio informatica. Mi aggiorno, faccio quello che posso, ma quando penso a esperimenti e provette, ai giochi e allo studio, che me per me spesso sono la stessa cosa , che ci siamo inventati in questi anni con insegnati e studenti, sono preso dal lo sconforto. E il peggio deve ancora arrivare: se non bloccheremo la riforma l ’anno prossimo attorno alle scuole non ci sarà una tenda ma un camping". 8 ottobre: gli studenti conquistano il presente; 300.000 in tutta Italia - di Sofia Sabatino