di Fabio Bellumore
"A dieci anni sei giovane, a vent'anni sei vecchia, a trent'anni sei morta". Lapidario, senza via di scampo, risuonava un vecchio detto asiatico sulla bocca di una diciassettenne di Patpong. Em, da due anni si prostituiva in un bordello thailandese. Erano gli inizi degli anni '90 ed ECPAT cominciava la sua lotta ascoltando, accudendo e dando speranza a chi come lei aveva vite drammaticamente segnate dallo sfruttamento sessuale.
Oggi sono circa 2milioni le Em che nel mondo sono coinvolte nel mercato del sesso: bambini e adolescenti; maschi e femmine. Raggirati con promesse di lavoro e portati nei bordelli o sulle spiagge a vendere le proprie prestazioni sessuali. Costretti a incontrare decine di clienti ogni giorno o messi davanti a una videocamera, per alimentare il mercato di chi scarica video di abusi e violenze, dal pc di casa a migliaia di Km di distanza. Storie che si intrecciano con la miseria, la droga, le malattie e spesso si avviano verso una morte prematura.
Sono schiavi contemporanei, ed anche la legge italiana, approvata con l'azione di pressione di ECPAT-Italia nel 1998, li chiama così. Adolescenti e bambini sfruttati non solo dai clienti locali, la maggior parte, ma travolti da una nuova forma di “colonialismo travestito da divertimento”, il turismo sessuale. In Rep.Dominicana circa il 15% dei clienti dei minori sono stranieri, in Kenya solo il 38% sono locali. I nostri connazionali risultano sul podio in Paesi come Rep.Dominicana, Brasile, Colombia e Kenya.
Il camuffamento dei vecchi e sporchi bordelli in centri massaggi, lo spostamento delle mete di turismo sessuale con minori a seconda delle varie strette legislative, la facilità di viaggiare e reperire informazioni tramite forum in internet, accanto all’abbassamento dell’età media del turista sessuale, rappresentano i sintomi di un male globale. Un male ben organizzato in un mercato, in cui i bambini rappresentano la parte dell’”offerta”.
Non sono solo storie di schiavi e di sfruttatori, quelle raccontate nei vent’anni di ECPAT (1990-2010), unica rete internazionale ad occuparsi specificamente di questo problema. Molti i ragazzi e le ragazze recuperate, con progetti che mettono insieme il supporto psicologico e il reinserimento sociale. Altre piccole vite, non ancora sfruttate ma a rischio, da tenere lontane dal pericolo. A rischio perché figli di prostitute o perché vivono vicino a centri nevralgici del mercato del sesso. Uomini arrestati in mete esotiche e lontane ma condannati nei Paesi in cui risiedono, grazie a leggi da noi proposte.
Drammatiche o gioiose, queste storie sono il bagaglio umano di un movimento presente in oltre 70 Paesi nel mondo, che difende i bambini ovunque ci sia il pericolo che vengano coinvolti nel mercato del sesso, per trasformare la loro condizione da quella di piccoli sfruttati a quella di bambini: DA SCHIAVI A BAMBINI.