di Santo Della Volpe
Anche nella finanziaria,come si chiamava una volta, il tax credit per il cinema non c’è. Ed allora il ministro Bondi che fa? Aveva promesso che se ne sarebbe andato se non fosse stato rifinanziato questo provvedimento: poi aveva assicurato produttori e sindacati dello spettacolo dicendo che il prossimo consiglio dei ministri sarebbe stato dedicato al Cinema ed allo spettacolo (e non parliamo di Cultura, una parola che in quell’alto consesso poteva provocare reazioni isteriche)…. Ma anche questo Consiglio dei Ministri se ne è andato senza che si fosse parlato di Cinema o altro. Ed allora l’ineffabile ministro Bondi che fa? Va in Tv a difendere il Lodo Alfano, al quale dedica più attenzione e urla di quante sarebbero necessarie,invece che muoversi e darsi da fare per ottenere da Tremonti almeno un rifinanziamento minimo del credito d’imposta. Sino a prova contraria è ancora un ministro della Cultura…anche se l’unico provvedimento sinora proposto è stato il divieto ai minori di 10 anni di alcuni tipi di film ,oltre a cercare di intromettersi anche nelle scelte della giuria della Mostra del Cinema di Venezia….
Niente soldi, niente tax credit: adesso si dice che nel decreto milleproroghe di fine anno usciranno un po’ di Euro per il Cinema;per la Cultura ( cioè tutto ciò che fa pensare e crescere un paese) neanche una parola, per non parlare di Euro.
Signor ministro, le associazioni, i sindacati dello spettacolo e del mondo culturale,l’opposizione parlamentare , persino qualche suo ex amico di partito, le hanno chiesto di dimettersi, almeno per salvare la sua faccia… poetica.
Che fa, aspetta? Tentenna sperando che qualche spicciolo scenda dalle tasche del Tesoro per accontentare magari qualche amico in atteso di un po’ di momentaneo ossigeno? Oppure al prossimo consiglio dei ministri sentiremo la sua voce alterata in difesa di un tax credit rotolare con eco e fracasso dalle scale ovattate di Palazzo Chigi? Ormai non ci crede più nessuno: perchè,signor ministro, la verità è un’altra. Mascherato,o meglio, coperto da conti e tagli, ricompare il bavaglio ed il controllo sulla cultura, sul sistema della informazione e comunicazione, il canale unico o quasi della Tv. Per non parlare della scuola e dell’Università diventate povere di soldi e di idee, pezzi di società sopravvissute solo grazie agli sforzi personali ed all’ingegno di professori, docenti, studenti e genitori con dignità. Tanto,per l’inquilino di Palazzo Grazioli, all’educazione ed alla Cultura ci pensano ‘Amici’ ed ‘Il grande Fratello’….
Cercando e immaginando nemici dappertutto , il partito di Bondi,o meglio di quel suo capo che fa anche finta di non vedere la televisione , vuole ormai lanciare la battaglia finale contro ogni ragionevole libertà di informazione,di comunicazione, di intrattenimento, quella che abbiamo ancora. Lo scopo sembra essere quello di chiudere la partita,nonostante una debolezza politica evidente, un partito alle spalle che vive di sospetti,colpi bassi, un governo che vacilla…l’immondizia che sale…
Caro Ministro. Ormai non le si chiede molto di più; almeno dimostri uno scatto d’orgoglio, un minimo di dignità. Per una volta sbatta la porta e se ne vada. Non la salverà dai disastri che ha già provocato, ma almeno potrà guardarsi ed interrogarsi allo specchio...