di Furio Colombo
da L'Unita'
Come nei film americani sui misteriosi giochi della CIA, Berlusconi, che credeva di essere l'uomo di punta, si è trovato ad essere l'uomo di paglia. Gli era stato fatto credere che il ruolo chiave era al fronte, era mandare uomini a morire per Bush.
Ma adesso la storia va da un'altra parte. Bush non ha più alcun bisogno dei Paesi obbedienti che si sono sacrificati per lui mandando soldati allo sbaraglio senza regole, senza trattati e sotto comando. Ha bisogno del sostegno e del prestigio dei grandi che sono rimasti fuori, la Francia, la Germania, la stessa Spagna, che, con straordinario tempismo, si è messa tra i Paesi corteggiati dall'Onu e dagli Usa perché non è più belligerante.
Sul New York Times trovate il primo ministro Zapatero, con ritratto regale a piena pagina (pag 3, 20 maggio). Sul Wall Street Journal c'è invece Berlusconi in una foto in cui si inchina, e viene definito, nel titolo, "snobbato", ovvero isolato, sganciato, inutile (4 giugno).
Lui tiene i soldati italiani abbarbicati al rischio mortale di Nassiriya, li obbliga a restare nel bunker come gli ultimi giapponesi, perché crede che la strada della gloria sia continuare a tenere giovani italiani a combattere per Bush.
Ma adesso sono Schroeder e Chirac a sedere alla destra di Bush alla gran festa. Vengono consultati, cercati, implorati, come Putin, come Zapatero. Come tutti gli altri Paesi autonomi, rispettati, corteggiati nel Consiglio di Sicurezza che hanno detto di no alla guerra.
Perché di essi l'Iraq potrà fidarsi per entrare nella pace. Berlusconi parla di "contributo fattivo" a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU nel quale l'Italia non siede. Come fa, da escluso, a dare questo contributo?
Inoltre quella mozione viene continuamente riscritta - siamo alla quinta stesura - da Francia, Germania, Russia, Cina, i Paesi che pesano perché estranei alla guerra. Chi ha bisogno del contributo di uno che si è arruolato volontariamente, da solo, contro l'opinione di quasi tutta l'Europa e di quattro quinti degli italiani? Su quel versante basta il capofila, l'America.
Forse Germania, Francia, Spagna e altri Paesi di pace adesso si faranno benevolmente portavoce di chi non ha alcun titolo per essere utile, perché ha espresso a lungo disprezzo per le Nazioni Unite, e ha fatto la guerra, in coda al Paese che ora cerca di uscirne. Per far capire bene come stanno le cose adesso, e quanto sia privo di senso il gioco della guerra a cui partecipano con tanto entusiasmo Berlusconi, Fini, La Russa e gli altri frequentatori abituali di Porta a Porta, Condoleezza Rice, consigliere per la sicurezza del presidente americano, ha detto ieri a "La Stampa": «Sarebbe superfluo l'invio di soldati. Quello che importa sono l'appoggio diplomatico e il futuro contributo alla ricostruzione». La vicenda non potrebbe chiudersi in modo più ridicolo e amaro. Berlusconi viene dichiarato superfluo. Ma i soldati italiani a Nassiriya restano in un rischio mortale. Per questo tutta l'opposizione italiana ha votato per il loro immediato ritiro.