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Articolo 21 - Editoriali
Il diritto alla ruffianeria e la verita' storica
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di Roberto Costa

Pensiamo che fra tanti detrattori del Cavaliere, un ruffiano come Emilio Fede ha ogni diritto di esistere e di mettere in onda un telegiornale che potrebbe arricchire non poco la scaletta di Zelig, ma la veemenza con cui il nostro ineffabile ha slinguato Bush, la signora Laura e tutti gli Stati Uniti lascia attoniti. Dâ??accordo, nel 44 ci hanno liberati ma gli antifascisti italiani non se ne stavano inerti, in attesa della liberazione a stelle e strisce. Erano alla macchia a combattere i nazifascisti anche con le doppiette: non tutti infatti potevano disporre di uno Sten. Comunque gli Usa arrivarono e dettero lo scrollone finale a un regime ormai cadavere. Dalla parte di Salò câ??erano soldati demotivati, armati con mezzi ridicoli e soprattutto comandati da quel generale Graziani, conosciuto piĂš come collezionista di reperti archeologici, che non come soldato dalle grandi virtĂš militari. Durante la campagna dâ??Africa Graziani se ne stava a diverse centinaia di chilometri dalla linea del fronte dove invece scorrazzava Rormmel e dove morivano i nostri parĂ  della Folgore, la cui arma piĂš micidiale era il coraggio oltre ogni limite. Lâ??unica preoccupazione del generale Graziani in quegli ultimi tragici giorni di Salò era di sapere da che parte arrivavano gli americani per consegnarsi e condannare i giovani di Salò a morte sicura per la mano sbrigativa delle colonne partigiane. Dâ??accordo nel dover dare giusta e definitiva sepoltura ai morti di quel periodo, partigiani e repubblichini. Ma sullâ??onda non del revisionismo storico, ma di una riflessione seria su quel periodo stabiliamo una volta per tutte che quei morti di Salò gravano sulla coscienza di un regime inetto, e corrotto e su generali ignoranti e vigliacchi. Gli italiani dellâ??una e dellâ??altra parte convivono ormai da decenni con il ricordo di quel periodo e gli animi sono ampiamente pacificati. Dal momento che abbiamo accennato a guerre e generali è doveroso dire che gli altri ufficiali come Gaziani non sono prerogativa dei soli italiani. Il bombardamento di Monte Cassino lo dobbiamo ad un generale imbecille venuto dalla Nuova Zelanda al quale nella difficile alchimia del comando alleato dovettero dare un contentino: la distruzione, appunto, di unâ??abbazia che conservava documenti a sapere che il generale neozelandese da poco sceso dallâ??albero, non poteva nemmeno immaginare. E anche lo sbarco di Anzio per il quale Fede ha sprecato aggettivi su aggettivi fu un operazione ideata male e condotta peggio, al punto che repenti tedeschi reduci da fronte russo furono a un passo dal respingere in mare gli alleati e la marcia verso Roma fu tentennante. Eâ?? necessario continuare a riflettere su quel periodo affrontando in modo critico ogni aspetto e poi una bella pietra sopra anche per evitare che alla prossima visita di un presidente USA Fede e gli altri americani in servizio permanente effettivo ci debbano ammorbare con le loro bischerate. Fede a Studio Aperto del 4 giugno nella sua mania di slinguare tutto quello che tocca Berlusconi è arrivato a dire che Bush è stato accolto con simpatia dai romani. E nellâ??audio si sentivano perfettamente le pernacchie romane e le grida di protesta di cittadini americani ,compreso un frate contro il piĂš inetto dei presidenti USA. Nella sua smania lecchina ,a chiusura del Tg ha chiesto ad una delle sue "ansette" (come veline, schedine e letterine; ansette perchĂŠ leggono piccoli dispacci dellâ??ANSA o previsioni del tempo)  "Ti piace Bush?"  "sĂŹ, è un bellâ??uomo". E Fede con un ultimo guizzo della sua lingua veloce: "Un grande uomo". ChissĂ  se poi Fede ha sculacciato la sua ansetta per punirla della imperdonabile dimenticanza. Fede nella sua smania di servire il padrone ha anche censurato il Papa che ha pronunciato parole che avremmo voluto sentir pronunciare ad esempio dal nostro presidente Ciampi. Unâ??ultima notazione. Non câ??è stato cronista che abbia riportato la reazione di Bush quando ha capito ,se ha capito, che molti fascisti occupano posti importanti nel governo del suo amico Silvio. Non si era risolto tutto nel 1944?

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