Articolo 21 - Editoriali
Gli edicolanti contrari alla deregulation nella distribuzione del prodotto stampato
di Ermanno Anselmi
Lâ??VIII Commissione permanente del Senato (Lavori pubblici, Comunicazioni) ha ascoltato nei giorni scorsio le Organizzazioni sindacali degli Edicolanti in ordine allâ??Indagine conoscitiva sulla struttura del mercato pubblicitario nei mezzi di informazione italiani.
Il SINAGI affiliato SLC-CGIL ha espresso, da parte sua, le problematiche che maggiorente gravano sul deficit pubblicitario della stampa. Pur accogliendo i dati prodotti dalla FIEG nel corso della scorsa audizione nellâ??ambito della stessa Indagine parlamentare, il Segretario Generale del SINAGI ha ribadito i gravissimi rischi per lâ??editoria su carta, che deriverebbero dallâ??approvazione della legge Gasparri, riferiti al SIC in fatto di drenaggio delle risorse da parte delle grandi reti televisive. Unitamente a ciò, ulteriori decrementi sugli investimenti di inserzioni pubblicitarie nei giornali (a maggior ragione per la piccola e media editoria), si avrebbero con le conseguenti manovre di concentrazione possibili, secondo il ddl, una volta tolto il limite esistente tra proprietà di canali radiotelevisivi e testate di giornali quotidiani.
Il SINAGI ha rilanciato il concetto di servizio pubblico esercitato dallâ??edicola tradizionale, che si mantiene â?? anche a detta di tutti gli operatori editoriali â?? quale effettivo canale portante per la diffusione pluralista della stampa, un servizio tuttavia messo oggi a rischio da tentativi persistenti di liberalizzazione deregolata e da pericoli di concentrazione, anche a livello europeo, sulla gestione distributiva del prodotto stampato.
A fronte di tali pericoli, il SINAGI ha riaffermato con forza lâ??esigenza inderogabile di addivenire alla piena funzionalità dellâ??Osservatorio previsto dal Dlgs 170/2001, quale strumento di monitoraggio indispensabile per le riforme strutturali e di sistema nella filiera editoriale.
Il SINAGI affiliato SLC-CGIL ha espresso, da parte sua, le problematiche che maggiorente gravano sul deficit pubblicitario della stampa. Pur accogliendo i dati prodotti dalla FIEG nel corso della scorsa audizione nellâ??ambito della stessa Indagine parlamentare, il Segretario Generale del SINAGI ha ribadito i gravissimi rischi per lâ??editoria su carta, che deriverebbero dallâ??approvazione della legge Gasparri, riferiti al SIC in fatto di drenaggio delle risorse da parte delle grandi reti televisive. Unitamente a ciò, ulteriori decrementi sugli investimenti di inserzioni pubblicitarie nei giornali (a maggior ragione per la piccola e media editoria), si avrebbero con le conseguenti manovre di concentrazione possibili, secondo il ddl, una volta tolto il limite esistente tra proprietà di canali radiotelevisivi e testate di giornali quotidiani.
Il SINAGI ha rilanciato il concetto di servizio pubblico esercitato dallâ??edicola tradizionale, che si mantiene â?? anche a detta di tutti gli operatori editoriali â?? quale effettivo canale portante per la diffusione pluralista della stampa, un servizio tuttavia messo oggi a rischio da tentativi persistenti di liberalizzazione deregolata e da pericoli di concentrazione, anche a livello europeo, sulla gestione distributiva del prodotto stampato.
A fronte di tali pericoli, il SINAGI ha riaffermato con forza lâ??esigenza inderogabile di addivenire alla piena funzionalità dellâ??Osservatorio previsto dal Dlgs 170/2001, quale strumento di monitoraggio indispensabile per le riforme strutturali e di sistema nella filiera editoriale.
Letto 528 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo “smemorato†Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
Libertà di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere l’articolo 18? La verità è un’altra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e l’impossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21