di Reporter senza rete
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L’arresto di Antonio Iovine, boss dei Casalesi, monopolizza quasi tutte le aperture dei Tg e si incastra con la polemica del giorno, quella tra Maroni e Saviano seguita al monologo dello scrittore a “Vieni via con me”. Tutte e due i protagonisti dello scontro intervengono e vengono ripresi dai Tg, anche se TG1, TG 5, TG4 e Studio Aperto appaiono alquanto squilibrati. Per Emilio Fede, sarebbe addirittura “una cosa buona per tutti se Saviano ci sollevasse dalla sua presenza”. Il Tg 5 ripropone anche nell’edizione delle ore 20 un lungo servizio con l’elenco dei più importanti latitanti arrestati durante il Governo Berlusconi. Il Tg 1 riporta con evidenza “l’antimafia del fare” di Maroni. Nessuna di queste testate cita la relazione semestrale della DIA che, in sostanza, propone dati non dissimili da quelli forniti da Saviano sulle infiltrazione della criminalità organizzata al nord. Più equilibrata la proposta di TG La7, mentre sia Tg3 - che lo fa nei titoli - che il TG 2 riferiscono sulla DIA. Insomma, l’impressione è che sia cominciata la campagna elettorale che vede impegnati in prima linea diverse testate.
Segnaliamo che il Tg di Mentana impagina 17 minuti di politica, prima di dedicarsi all’arresto di Iovine, alle polemiche Maroni – Saviano e – unico tra tutte le testate -, alla notizia della “sfiducia” dei giornalisti Rai a Mauro Masi. Quella al Ministro Bondi, in calendario per il 29 novembre, è presente in tutte le testate.
I cento cortei degli studenti contro la riforma Gelmini, sono notizia solo per TG 2. Tg 3 e Tg La 7, mentre l’aggiornamento sui rifiuti a Napoli è presente sul TG 3
Studio Aperto e TG 1 ritornano per il secondo giorno consecutivo a raccontarci fin dai titoli del matrimonio del Principe William, programmato per la prossima estate. Per Emilio Fede concessione al colore rosso, ma solo per scarpe. rossetto e intimo.
Il Commento di Tommaso Sodano, scrittore ed esperto di criminalità organizzata
(intervista di Lorenzo Coletta)
L’arresto oggi pomeriggio a Casal Di Principe del pericolo pubblico numero Uno, Antonio Iovine, capo assoluto del Clan dei Casalesi, è un successo. Opera del duro lavoro delle forze dell’ordine, come ha detto il Ministro dell’Interno Maroni. Abbiamo in linea Tommaso Sodano, ex Senatore da sempre in prima linea nella lotta contro le ecomafie. Sodano, un arresto che comunque era atteso in Campania da tanto, ben 15 anni …
“Iovine era il numero uno del grande sistema della nuova camorra, che in questi anni si è fatta impresa ed ha avuto relazioni, contatti e coperture con la politica (non solo locare e casertana, ma campana e nazionale). Quello che mi lascia molto perplesso è come sia possibile arrestare il numero uno della camorra dei Casalesi a casa sua. Bussano alla porta ed a aprire è proprio Iovine. Su questo bisognerà fare poi delle riflessioni d’approfondimento nei prossimi giorni”.
Certo che l’arresto compiuto proprio nel centro di Casal Di principe sta a testimoniare che il boss si sentiva sicurissimo a casa sua. Ecco, ci può essere qualcosa dietro? Forse aveva qualche motivo per sentirsi sicuro?
“ Spero che, come spesso è successo in vicende di camorra e di mafia, non dobbiamo scoprire, tra qualche mese o tra qualche anno (o non scoprilo mai) che ci sia stata una trattativa. Questo sarebbe devastante per chi l’antimafia e l’anticamorra la pratica quotidianamente nei luoghi più difficili, nei luoghi dove si mette a rischio la propria incolumità e quella dei propri familiari, o la propria professione o la propria attività. Bisognerà aspettare qualche giorno per poter avere qualche idea in più”.
Oggi poi è stato anche il giorno della pubblicazione della relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, che di fatto ha confermato quanto detto da Saviano l’altra sera in tv sulle connivenze della mafia e della N’drangheta nel nord Italia con la politica e il mondo delle imprese …
“Sono cose note da tempo. Oramai la camorra, la ‘ndrangheta e la mafia non solo quelle con il berretto e la lupara in mano; hanno fatto impresa ed usano risorse derivate da attività illecite per investire in borsa, entrare direttamente in degli affari, l’edilizia in primis, ma non solo: in quelli dei rifiuti, come abbiamo visto in questi anni. Sono tanti anni. Questa è una conferma, non è un elemento di novità”.