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Articolo 21 - Editoriali
Forbice e Forchetta, disinformazione perfetta!
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di Sergio Bellucci*

Ecco lâ??ennesimo esempio dâ??occupazione mediatica. Chi si ostina a non comprendere il significato qualitativo del controllo delle televisioni ha avuto ieri sera un esempio esplicativo lampante. Uno degli elementi portanti di una affermazione elettorale è senza dubbio lâ??effetto di un risultato limpido trasmesso in diretta verso lâ??intero corpo elettorale. Il â??sensoâ? degli avvenimenti si costruisce lì, in quei minuti. Poi è molto più difficile rimontare nella percezione. Bastava girare stamani nei bar per comprendere il guasto profondo (o se volete la riuscita della operazione mediatica) prodotto dai TG asserviti al â??Padrone del Consiglioâ?. La gente, andata a dormire con lâ??idea di un sostanziale pareggio, di una tenuta del fronte del governo, continuava a dire che, in fondo, non è cambiato nulla. Poi stasera ci sarà la nazionale e domani si discuterà del risultato del Trap, e il dato elettorale rimarrà confinato ai dibattiti post-elettorali affidati alla concorrenza delle dirette degli europei.

Certamente il dato primo contro il quale occorre lottare è lâ??unificazione delle strutture di sondaggio. La Rai della gestione Berlusconi ha infatti obbligato le testate giornalistiche dellâ??azienda ad avvalersi di un solo soggetto per la fornitura degli exit pool. La mancanza di pluralismo, imposta alle gestioni pubbliche e private delle TV nazionali, ha impedito di avere un dato alternativo di confronto.

Non solo la scelta di avere un operatore unico è risultata sbagliata, come oggi risulta agli occhi di tutti, per la limitazione del pluralismo, ma il consorzio Nexus ha fallito, in primo luogo nel proporre agli italiani dei dati da bar, cioè con una forchetta così ampia da consentire letture completamente opposte. Câ??è da domandarsi se qualcuno (cioè gli italiani attraverso il loro canone) sarà costretto a pagare (e quantoâ?¦) un lavoro che sarebbe potuto essere stato fatto anche scendendo sotto casa dal fornaio. Ma analizziamo i dati degli exit pool forniti dal consorzio Nexus che vale la pena ricordare nei punti salienti: Uniti nellâ??Ulivo 30,5/33,5; FI 20,5/23,5; AN 10,5/12,5; PRC 4,5/6,5; UDC 5/7; Lega 3/5; Occhetto-Di Pietro 2/3,5; Bonino 2/4; PdCI 1,5/3; Verdi 1,5/3.

La forbice scelta, come evidenziano i dati, è del 3% per le forze sopra il 20%, il 2% per quelle dal 4% al 20%; 1,5 % per le forze intorno al 2%. Il risultato dellâ??operazione della Nexus è un dato che mette in oscillazione quasi il 30% dellâ??elettorato. In altre parole, un approssimazione inaccettabile per essere offerta alla discussione mediatica sulle elezioni. Una approssimazione che speriamo non pilotata o condizionata dalla tipologia del contratto stipulata con la Rai. Una approssimazione che vale la pena analizzare nel dettaglio e che non sembra casuale. Lâ??exit pool di FI, rispetto al dato reale finale, si colloca con la forchetta che parte sostanzialmente dal punto basso dellâ??ipotesi di Nexus: un dato del 20,5/23,5 contro un dato reale del 21; Uniti nellâ??Ulivo si colloca a cavallo quasi perfetto: 30,5/33,5 contro un dato reale del 31,1; AN il 10,5/12,5 contro lâ??11,5 finale. Il dato sicuramente più manipolato riguarda certamente Rifondazione Comunista. La forchetta fornita da Nexus, infatti, conteneva una oscillazione dal 4,5 al 6,5%. Il dato finale, come ormai è noto, si attesta vicino allâ??estremo più alto della forchetta. La forchetta di Forza Italia, quindi, regala quasi tre punti sul dato reale, Uniti nellâ??ulivo e AN risultano collocati al centro del dato fornito dalla Nexus e il voto di Rifondazione con una forchetta che sottraeva quasi tre punti al dato reale finale. La forbice proposta consentiva di trasformare una secca sconfitta, in una dignitosa flessione per le forze di governo che, nelle dirette televisive, potevano vantare il falso risultato di un Berlusconi come unico capo di governo, in carica da almeno un anno, a poter resistere alla avanzata delle opposizioni. E nel fronte delle opposizioni si è tentato di ridimensionare lâ??affermazione significativa di Rifondazione. In sintesi, un dato che spostava a destra un risultato che invece si caratterizza nella realtà con una forte affermazione dellâ??elettorato della pace e contro le politiche neoliberiste. Lâ??interpretazione della Nexus, ieri sera, ha privato molti elettori della possibilità di comprendere cosa era accaduto realmente e anche di poter gioire.

Va segnalato, infine, un ulteriore dato. � la prima volta che la società incaricata degli exit pool autosospende, senza neanche la protesta dei direttori e dei conduttori, la pubblicazione di aggiornamenti del voto, aggiornamenti peraltro dovuti per contratto, negando così la possibilità di dati più precisi dai quali comprendere il senso vero delle elezioni.

Inoltre, câ??è lâ??utilizzo da parte del TG5 dei dati del consorzio Nexus. Il conflitto dâ??interessi sfocia, in questo caso, nella coincidenza dâ??interesse. Non sappiamo se la Rai abbia concesso la possibilità dâ??utilizzo dei dati (che pare siano andati addirittura in onda prima sul concorrente del servizio pubblico che, però, pagava il costo del lavoro della Nexus) o se, addirittura, ci sia stato un accordo preventivo per lâ??utilizzo della stessa fonte. Certo una ragione in più per dire che la famosa legge Gasparri non solo non ha risolto il problema del pluralismo nel nostro paese, ma ne ha definitivamente consacrato un monopolio inaccettabile sul piano democratico.

La commissione di vigilanza Rai dovrà interrogarsi sulla serata elettorale, sulle responsabilità della diffusione di dati che sembra siano stati teleguidati, sullâ??incapacità di conduttori e direttori di rifiutarli, sulla trasparenza dei campioni utilizzati, sulle caratteristiche del contratto Nexus e lâ??utilizzo eventuale di forchette, sullâ??utilizzo dei dati da parte della concorrenza, sulla fine del sondaggista unico e il ripristino di una sana concorrenza pluralistica sullâ??uso delle fonti.

La serata elettorale è stata condizionata fortemente e occorre un recupero di informazione corretta. Chiediamo un sussulto professionale al servizio pubblico e un recupero reale di ciò che è stato tolto agli elettori. Anche gli elettori, però, possono fare la loro parte, protestando contro la censura con i loro telegiornali. Una volta la censura prediligeva la forbice, ora utilizza le forchette.


*Responsabile Dipartimento Comunicazione e innovazione tecnologica

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