di Reporter senza rete
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Nella sceneggiatura di un film come “ The Day after” (1983), lo spettatore poteva intuire solo in parte cosa sarebbe accaduto il giorno dopo, appunto, l’olocausto nucleare. I TG di questa sera sono invece – ma non è colpa loro – prevedibilissimi, e spesso fotocopia l’uno dell’altro. Berlusconi troneggia in audio nel suo collegamento di mattinata con Canale 5, laddove cambia linea e non apre più all’UDC ma a “singoli deputati” disposti ad essere cooptati nella maggioranza alla Camera, che necessiterebbe di ripetute trasfusioni, in cambio di incarichi importanti. Solo il Tg La 7, in un rapido passaggio , ricorda che ieri sera, alla presentazione del libro di Vespa, Il premier aveva “spalancato le porte “ a Casini. Presente su tutti la gestazione del terzo polo, mentre il TG2 ospita anche Massimo D’Alema che rilancia il rapporto tra pd e, appunto, nascente terzo polo.
L’altro argomento centrale nelle scalette, è il dopo scontri a Roma. Sarà che siamo diventati di bocca buona, ma come ieri, apprezziamo che gli episodi di sciacallaggio sono pochi. Dopo le dichiarazioni del Prefetto della Capitale che ha parlato di gruppi organizzati, Emilio Fede ci dice chi li organizza: la sinistra, of course. Per il resto, segnaliamo un’intervista un po’ troppo da cono gelato, degno di ben altra stagione, che il TG 2 “appalta” al Ministro Gelmini. Su Tg 3 e Tg La 7, compaiono, le domande senza risposta su possibili infiltrati ed ipotetici comportamenti scorretti delle forze dell’ordine in borghese. Segnaliamo che il Sindaco Alemanno, a lungo ospite di Mentana, sul tema della città assediata ha speso parole abbastanza pacate e responsabili.
Oggi l’ “Osservatorio” vuole festeggiare l 'Associazione “Articolo 21 Liberidi”, da una costola della quale siamo nati e, speriamo, cresciuti. Nella sede della provincia di Roma in serata molta folla, molti ospiti, tanti premi e riconoscimenti, a chi si è battuto e si batte per i diritti, la dignità delle persone, la legalità e la libertà d’informazione. Tra i premiati Rai 3, per l’insieme della programmazione e specificatamente per “Vieni via con me”. Abbiamo dedicato lo spazio del commento alla lettera con cui Roberto Saviano ha ringraziato Articolo 21. Il testo è stato letto dal Segretario Nazionale della FNSI, Franco Siddi.
Tornando ai tg di prime time , Il Tg 1 ci fa di nuovo entrare in contatto con un particolare tipo di realtà, certamente stimolante. Vi proponiamo l’integrale dell’ultimo titolo: “Alla ricerca dei fantasmi: nascono le guide specializzate per i fanta-turisti appassionati di misteri, fiabe e leggende; un suggestivo tour tra gnomi, fate, vecchie ville e fantastici castelli”.
Il commento affidato a Franco Siddi, Presidente FNSI, che legge la lettera di Roberto Saviano inviata ad Art. 21
“A nome di tutti quanti hanno lavorato a “Vieni via con me”, ringrazio di cuore Articolo 21 ed FNSI per averci dedicato una sezione del premio Giuntella . Non è stata un’impresa facile, soprattutto per le difficoltà che fin dall’inizio abbiamo dovuto affrontare, ma se è stato un successo lo dobbiamo principalmente a quanti ci hanno supportato per tutta la durata della trasmissione. Verso di loro nutriamo una profonda e sincera gratitudine. Con i dieci milioni di Italiani che ci hanno seguito abbiamo condiviso tutto: soddisfazione, apprensione, amarezza, comprensione e soprattutto tantissime storie che i nostri ospiti ci hanno raccontato, dai più noti a chi non ha avuto altro palcoscenico, se non il nostro, per potersi esprimere. Questo riconoscimento corona un periodo di grande lavoro, di grandi incertezze, ma soprattutto di grandi insoddisfazioni. Aver dimostrato che un programma culturale può essere visto da più persone di una finale di Champions League, significa che il paese è affamato di racconti, di approfondimenti. Che ha voglia di guardare diversamente le cose. Ogni persona che ha ascoltato le parole dette a “Vieni via con me” ha protetto la trasmissione, impedendo che i poteri politici si intromettessero e che la pressione delle dirigenze ci compromettesse. La libertà è difesa sempre da chi ascolta, da chi vuol capire. Il diritto in Italia non è più un dato certo, ma è qualcosa che si deve riconquistare sempre, come se fosse la prima volta che quel diritto si afferma. Roberto Saviano”.