di Tancredi
Una donna seminuda, con il volto tumefatto ed evidenti segni di strangolamento. La donna era stata trovata domenica sera, poco dopo le 22, ad Arluno, in provincia di Milano. A scoprirlo, un passante, tra l'erba di un giardinetto e il marciapiede, in uno spiazzo poco distante dall'autostrada. Una telefonata al 118, e quando i carabinieri arrivano sul posto trovano la donna agonizzante. Morirà ancor prima di arrivare in ospedale. Per le botte che le avevano fracassato anche la mandibola. Al collo, i segni di un tentato strangolamento
Botte tremende che le avevano dato quel colore olivastro al viso. Olivastra? Allora, una sudamericana. E poi, il luogo, il corpo seminudo... Una prostituta, e per giunta sudamericana. Prostituta anche se le impronte non erano registrate nella banca dati delle forze dell'ordine. Ma questo contava poco: incensurata perché fresca di marciapiede, era il pensiero che archiviava e derubricava. Dunque, nelle redazioni ( ma non negli uffici degli investigatori, fortunatamente ) immediata, frettolosa e distratta la conclusione licenzia il caso e non lo lascia entrare ( salve poche eccezioni ) neanche nel colonnino recondito della più recondita pagina del giornale e del Tg.
Una domanda: se anziché olivastra e presumibilmente puttana, la donna trovata in strada mezza morta fosse stata bionda, alta, snella e griffata? Stessa frettolosa archiviazione in redazione? Quel corpo che si spegneva in ambulanza era doppiamente penalizzato: dal colore e dal mestiere ( che s'era cercato ). Come dire, non è dei nostri, andiamo avanti con la nostra vita. Emozionamoci per il campionato di calcio schioppetante e commuoviamoci ( forse ) per la neonata morta di freddo, in strada, a Bologna.
Ma lunedì pomeriggio la sudamericana non è più sudamericana, ma lombarda di Corbetta, e quella che era apparsa una prostituta si scopre che è italiana, che aveva 36 anni, che era operaia e madre di un bambino di 9 anni avuto dall'ex marito. E'lunedì pomeriggio, infatti, che si costituisce il presunto omicida: un 28enne originario di Corbetta, grafico, ex fidanzato della vittima. Ad aiutare le indagini, le telecamere di videosorveglianza del Comune di Arluno. L'uomo avrebbe raccontato di aver massacrato la sua ex a pugni e poi di averla strangolata. Violenza scatenata dalla gelosia della vittima, che avrebbe visto sul cellulare dell'uomo il numero di un'altra donna.
Riconosciamolo, un po’ razzisti lo siamo.