Articolo 21 - Editoriali
Una domestica di nome Rai
di Silvia Garambois
da L'Unità ----
Una volta erano i re e le regine. E una volta c’erano i giornali popolari che ne raccontavano le gesta. I potenti della terra affascinavano le «servette» con le storie dei loro amori, delle loro grandi avventure, tra giungle e vette alpine. Le padrone leggevano gli stessi giornali, ma di nascosto o dal parrucchiere. E come non farsi affascinare? I re e la loro corte erano potenti, belli, irraggiungibili, da sognare. Favole vere. I giornali popolari non ne parlano più, ben che vada ci sono sequele di foto su feste con (nobili) gruppi in posa: genti blasonate e dalla faccia annoiata, le principesse sono grasse, i baroni non hanno niente di atletico, non parliamo della corte...
Che fine hanno fatto i potenti? Sono in televisione! Amori e grandi avventure. Abbiamo appena visto Cesare Previti affacciarsi dalla terrazza su Piazza Farnese (Rai Sat Extra), tra i fiori amorevolmente coltivati dalla sua signora, che già alla Rai riecheggia la notizia che una troupe seguirà le tracce del ministro Gianni Alemanno alle prese col K2. Non si tratta di una nuova formula di governo: è proprio la montagna. Cinquant'anni dopo l'avventura di Ardito Desio, il ministro di An alle politiche agricole scalerà la vetta con quella che è stata definita «la più ambiziosa spedizione scientifico-alpinistica mai affrontata sulle montagne himalayane». E questa volta sarà Raiuno (si mormora Unomattina, certo anche i tg), a raccontare le gesta alpinistiche dell’atletico ministro. Già Alemanno è stato al Quirinale, un paio di mesi fa, per ricevere dalle mani di Ciampi la bandiera italiana da portare con sé, e ha promesso: «Andrò sicuramente nel campo base del K2 e cercherò di avventurarmi fino al campo intermedio». Queste cose, un tempo finivano nelle belle copertine disegnate della Domenica del Corriere: ora ci pensa la Rai, di tutto di più. E la Rai, che del réportage ministeriale non ha ancora fatto cenno, ha invece già annunciato che sta seguendo l’evento con due troupe (Tg1 e Tg2) e ne racconta l’avventura in un «blog» su internet. Dove si dà conto, oltre che dell’affascinante spedizione, anche dei servizi tv che Unomattina gli sta dedicando, già da metà giugno.
La tv e i potenti... Ventiquattro ore su 24. Potenti che hanno la faccia da sottosegretario, l’abbronzatura da ministro, il look rifatto da premier, il cravattone da portaborse, la blasonatura della corte... Tutti in tv a raccontare che sanno soltanto farsi due uova, che amano le auto d’epoca, che hanno scoperto un’isoletta niente male dall’altra parte del mondo, che per loro l’amore è tutto, che sono maschilisti, che sono femministi, che sono intonati... Scagli la prima pietra il potente che non è andato a gorgheggiare in tv. Politica e famiglia. Privacy e politicamente corretto. La tv come casa/ufficio: del resto il primo non è stato proprio Berlusconi che ha fatto trascinare la pesante scrivania in noce nel bel mezzo del proscenio televisivo?
Ã? vero che in tv resistono anche i nobili, quelli veri: se ci sono!, ma chissà com’è non riescono a fare a meno di impastoiarsi con la politica. Basti pensare alla festa per Giada De Blanck (baronessina vincitrice morale dell’Isola dei Famosi), organizzata da mamma Patrizia (baronessa di Domenica in e dintorni), proprio nel palazzo di fronte a Palazzo Chigi: erano stati invitati tutti quelli che contano a partire, si assicurava, dall’atteso dirimpettaio. O, almeno, di un sottosegretario... Ma le principesse si sprecano, fanno i varietà , vanno da Chiambretti, si dilettano persino ad accompagnare i divi dietro le quinte e a far (nobilmente) da consulente.
In virtù della legge elettorale, che  come ripete Blob  impedisce ai politici di andare in tv a raccontare i fatti loro, e grazie al doppio turno, che ha trascinato per le lunghe il divieto, abbiamo fatto nelle ultime settimane una curetta di disintossicazione: non pare vero. Da Unomattina Estate a Estate sul 2, e su su nei programmi della sera, i potenti della Seconda Repubblica sono stati condannati a una dieta televisiva forzata: al massimo potevano andare a parlare, nei luoghi consentiti, di politica. Vorremmo approfittare per una breve divagazione: avete notato che Unomattina e L’Italia sul 2 per l’estate hanno cambiato nome? Lo fanno tante trasmissioni. La formula è sempre quella, gli ospiti pure, ma mentre davanti alle telecamere siedono i soliti potenti, nelle redazioni il “trucchetto” del cambio nome permette di cacciare i redattori e chiamarne di nuovi, sempre a termine. Il famoso esercito dei precari Rai, di cui i potenti che passeggiano in corridoio sembrano non accorgersi...
Ultimi appunti di viaggio, in questa tv dei potenti che si affaccia a curiosare in premi letterari misconosciuti, che segue sfilate di moda su e giù per l’Italia, che propone star, starlette e veline che finiscono sempre fotografate alla festa di questo e di quello: com’è che in prima fila ci sono sempre, noiosamente, i soliti potenti (facce da sottosegretario, abbronzature da ministro, cravattoni da portaborse)? Ma loro, non si annoiano mai?
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