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Articolo 21 - Editoriali
Dal notiziario politico di Televideo una conferma dell'asservimento Rai
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di Vittorio Emiliani

In questi giorni il notiziario politico di Televideo conferma a quali livelli di asservimento sia precipitata la Rai, con rare eccezioni. A leggere i titoli del notiziario visivo della Tv pubblica sembrerebbe che tutto stia andando per il meglio per Berlusconi e per la sua maggioranza. Secondo Televideo - diretto da Antonio Bagnardi che fu per anni il fidato vice del prode Clemente J. Mimun - non sta praticamente succedendo nulla anche se è stato costretto a dimettersi nientemeno che il più potente, sino a ieri, dei ministri, quello dell'Economia. La verifica si svolge in un clima - secondo Televideo - del tutto sereno e tranquillo : si registrano soltanto dichiarazioni tranquillanti, rasserenanti. Anche se i vari candidati rifiutano sinora di subentrare a Tremonti, uno dopo l'altro, e l'Udc rimane in posizione critica. Anzi, in Commissione di Vigilanza avanza essa la mozione di sostanziale sfiducia nei confronti dell'attuale CdA della Rai espressione totale del Polo dopo le dimissioni (due mesi e mezzo fa!) di Lucia Annunziata presidente mai sostituito.
Al confronto, i titoli del notiziario politico di Mediavideo - e i suoi testi ovviamente - risultano molto più sobri, e pluralisti. Le posizioni critiche dell'opposizione e i contrasti all'interno della maggioranza vi sono riprodotti in modo spesso vicino alla correttezza. Insomma, Mediavideo fa capire abbastanza, in sintesi, cosa stia accadendo nel mondo politico, mentre Televideo (servizio pubblico pagato dagli abbonati) non fa capire praticamente nulla. Oggi, mercoledì 14 luglio, contro 2 pagine riservate all'opposizione ve ne sono 6, cioè il 75 per cento, riservate al presidente Berlusconi e agli esponenti del centrodestra. E' così da giorni e giorni. Ma, se si scende poi ai testi, ci si rende conto che omissione, manipolazione, censura (tragicomica a volte) delle realtà spiacevoli sono forma e sostanza.Quotidianamente. Qualche anno fa Televideo registrava 22 milioni di contatti a settimana, contro i 3 milioni e mezzo di Mediavideo; esso è inoltre pagato da tutti gli utenti. Due buone ragioni per denunciare l'abisso di disinformazione nel quale il giornale visivo della Rai è stato fatto precipitare. In quell'abisso non ci sono soltanto Tg1, Tg2 e tutti i radiogiornali : c'è pure Televideo a non informare o ad informare nel modo più distorto.

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