Articolo 21 - Editoriali
A difesa del teatro italiano
di Beppe Navello
Un gruppo di artisti e lavoratori dello spettacolo si sono da tempo ritrovati intorno a Gabriella Pistone, deputata e responsabile spettacolo del PdCI, a discutere dello stato comatoso in cui versa il mondo del teatro italiano e della indifferibile necessità di proporre una riforma del settore. Da troppo tempo, le scene italiane sono state abbandonate a loro stesse, con le scarsissime risorse destinate dal Fondo Unico per lo Spettacolo e ogni anno minacciate dai tagli della finanziaria: risorse che praticamente da un quindicennio sono rimaste immutate. Lâ??attesa di una legge per il teatro data dai primi anni della Repubblica e ad ogni legislatura viene rinviata a tempi migliori; la riforma del titolo V della Costituzione ha aggravato i problemi, introducendo il rischio di uno spezzettamento del FUS tra le regioni italiane; è di questi giorni lâ??annuncio di tagli vistosissimi al settore, che solo la mobilitazione degli artisti sembra aver scongiurato per il 2004 e che il Ministro ha comunque confermato per il 2005, dicendo confusamente che occorrerà trovare risorse presso i privati (quali, visto che si prevedono abolizioni delle agevolazioni fiscali per banche e imprese che spendano in cultura?)
Lo stato di salute di una comunità civile si misura anche dalla sua capacità di investire nella ricerca e nella cultura: è la cultura che rende liberi e consapevoli, che aiuta a formare il giudizio, che educa i futuri cittadini; tutte cose, evidentemente, pericolose o inutili nellâ??Italia della Casa delle Libertà (quando si dà il nome alla libertà , diceva Alfieri alla fine della sua commedia più amara, Lâ??Antidoto, vuol dire che la libertà se nâ??è andata; fino a che câ??è, non le â??imporrete nomeâ?). Eâ?? per questo che il documento sottoscritto da unâ??ottantina dei più importanti registi, attori, drammaturghi e sindacalisti del teatro italiano chiede alla sinistra di abbandonare lâ??ignavia e di impegnarsi a fare della riforma del teatro uno dei punti qualificanti del suo programma di governo futuro. Gabriella Pistone si è impegnata a portare i leader del centro sinistra a un tavolo di confronto alla ripresa dei lavori parlamentari: perché, come dice il documento, â??la sinistra ha, con lâ??universo della creazione dal vivo, una consanguinea affinità â?. E noi, per il momento, vogliamo continuare a crederlo.
Lo stato di salute di una comunità civile si misura anche dalla sua capacità di investire nella ricerca e nella cultura: è la cultura che rende liberi e consapevoli, che aiuta a formare il giudizio, che educa i futuri cittadini; tutte cose, evidentemente, pericolose o inutili nellâ??Italia della Casa delle Libertà (quando si dà il nome alla libertà , diceva Alfieri alla fine della sua commedia più amara, Lâ??Antidoto, vuol dire che la libertà se nâ??è andata; fino a che câ??è, non le â??imporrete nomeâ?). Eâ?? per questo che il documento sottoscritto da unâ??ottantina dei più importanti registi, attori, drammaturghi e sindacalisti del teatro italiano chiede alla sinistra di abbandonare lâ??ignavia e di impegnarsi a fare della riforma del teatro uno dei punti qualificanti del suo programma di governo futuro. Gabriella Pistone si è impegnata a portare i leader del centro sinistra a un tavolo di confronto alla ripresa dei lavori parlamentari: perché, come dice il documento, â??la sinistra ha, con lâ??universo della creazione dal vivo, una consanguinea affinità â?. E noi, per il momento, vogliamo continuare a crederlo.
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