Articolo 21 - Editoriali
La fiaba più bella dell'estate
di Principebianco
Un giorno di non molto tempo fa, venne al mondo dentro ad una noce di cocco, presso una grande isola, un bambino o meglio un genio: Soru era il suo nome. Creò con le sue mani un oggetto misterioso: Tiscali lo chiamò, come quel piccolo villaggio segreto, nascosto nella voraggine di una montagna dell'isola. E diventò ricco come il nonno di suo nonno elevato alla centesima, che poi era un Re-pastore di un grande e potente Nuraghe. Nel frattempo, la sua isola, forse la più bella al mondo, subì un'invasione di tribù barbare yemenite, e di industriali, comercianti e bottegai della Padania. Gli assaltatori presero per il culo un centinaio di pastori indigeni, e subito dopo crearono dal niente un esclusivo luogo di vacanze posticcio, ne più ne meno simile alla parrucca di Paolo Limiti: Costa Smeralda la chiamarono. Persino un negoziante di giocattoli Bergamasco, poteva permettersi una villa accanto a gigantesche gocce di granito, a soli centoquindici metri dal mare, in quel toupet di troiaio. Nel frattempo, lassù al Nord, altre civiltà Barbare asfaltavano le coste, creando una florida economia del turismo e delle seconde case. Solo oggi il Sindaco di Rimini si accorge, che questo modello di turismo è entrato in una crisi lenta ed irriversibile. Bianchi e Rossi, Castani e Biondi, innalzarono in Romagna, Veneto e Liguria numerosi alti palazzi ed hotel fronte-mare per la felicità dei bambini, i quali potevano mirare l'orizzonte del mare; ma scatenando l'incazzatura dei secondi arrivati, che invece contemplavano il tinello del collega Ragioniere alla Sip di Milano. Un bel giorno, nell'isola di Soru, quelli che camminano tenendo la Sinistra gli chiesero: "Ti va di camminare a sinistra assieme a noi, invece di perseverare a guadagnare soldi che non puoi nemmeno spendere?" Fu un quasi colpo di fulmine. Soru da quel giorno imparò a camminare a Sinistra, ma con la propria testa dura, da Sardo. Qui finisce la fiaba ed inizia la bella realtà di oggi: Renato Soru, Presidente della Regione Sardegna, ha dichiarato che intende con l'appoggio del Consiglio Regionale, portare il limite di edificabilità della coste Sarde dai 300 metri della Normativa Nazionale, a MINIMO 2 CHILOMETRI! Poi ha rincarato:"L'ambiente ha valore e produce ricchezza solo se INTATTO:" Troppa grazia, nella terra dei condoni e della casetta al mare, ma questa volta è vero. La Sardegna per secoli estrema periferia provinciale della Penisola, riscatta con forza e dignità il suo valore naturalistico e storico. Studi recenti hanno evidenziato le incredibili sinergie fra il mito di Atlantide, o comunque della ricca Tartesso con la Sardegna. Sardegna dei miracoli... Sardegna ferita da un ex palazzinaro, già imprenditire mediatico ed oggi Presidente del Consiglio; che buca e fora la roccia costiera, come fosse roba sua. Sardegna di Soru, che ha acquistato una grande area a Scivu (una fra le più belle spiagge selvagge dell'isola) per preservarla così com'è da rischi iincombenti di lottizzazione. Sardegna delle grandi e lussuose catene alberghiere internazionali, cui inizia a prudere il culo per progetti forse sfumati. Sardegna dell'intelligenza, che spesso non viaggia assieme alle scuole politiche di partito; e dunque vedi un imprenditore, nato per noi in una noce di cocco, mettere in discussione gli impianti eolici perchè distruggono sconfinati panorami e suggestioni; mentre nelle tavole rotonde e nei bla-bla lungo lo Stivale, guai a toccare "l'energia-pulita-che-qui-di-vento-ne-abbiamo-a-bizzeffe." Grazie a Renato Soru, imprenditore da fiaba, che ha compreso come la natura non abbia prezzo. Arrivederci a presto, nel posto magico dove l'uomo può ancora sentirsi uomo, circondato dal vento, da Dolmhen, Oleastri millenari ed inenarrabili segreti...
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