di Osservatorio TG
I fiumi che si alzano dai pozzi di petrolio bombardati da Gheddafi in Libia, rimandano la memoria all’assalto di Saddam Hussein al Kuwait del 1991 che trascinò il mondo occidentale alla prima campagna di guerra in Iraq, quella che si fermò alle porte di Baghdad. Ed è proprio quella stessa paura che sconvolse il mondo ad incidere sui costi della benzina. Notizie scomode, forse, che passano in secondo piano su troppi Tg. Come lo sciopero della Cgil che trova spazio solo nei titoli del Tg3 (che lega insieme prezzi, inflazione, sciopero, crisi libica, decisioni Bce) e in qualche notizia da studio, come nel Tg2 che però lancia l’approfondimento su Tg Punto di Vista. E’ la notizia che approfondiamo noi, con un’intervista a Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori. Poi c’è la tragedia del maltempo in Italia che, finalmente, occupa i titoli di quasi tutti i Tg, tranne Tg2 e La7. Il Tg di La 7 apre con la Libia, due titoli, e la politica con altri due: giustizia e federalismo. La Libia e la politica, dunque, coprono i primi titoli, con la missione umanitaria varata dal Cdm. Mentre è in secondo piano l’addio all’alpino morto in Afghanistan che trova spazio solo sui titoli di Tg5, Tg1 (in apertura di giornale) e Tg2. Tra titoli e Tg si sviluppa nel prime time anche un mini-giallo, proprio nell’edizione delle 20.00: Tg1 e TgLa7 parlano della proposta di legge per la prescrizione breve per i reati commessi da incensurati ultra sessantacinquenni. Il Tg 1, addirittura, nei titoli presenta la proposta di legge targandola Pdl. Ma Mentana, nel corso del Tg, dà la smentita. Lo fa, più tardi, anche il Tg2, direttamente nei titoli. Non è proposta di gruppo ma di singolo. Comunque proposta di legge è! Bersani tocca invece 10 milioni di firme per la petizione che chiede le dimissioni del premier. E’ nei soli titoli del Tg di Mentana e viene data come notizia da Tg5, anche se l’obiettivo del Pd è stato superato a 3 giorni dalla conclusione della raccolta. La vicenda di Yara è ancora nei titoli di Tg1, Tg4, Studio Aperto che riportano l’appello dei genitori che chiedono di trovare l’assassino. Per chiudere le vicende di affittopoli. Mentre Alemanno apre l’inchiesta sul periodo 2001 – 2008 (Tg5) il Tg 1 presenta gli elenchi degli affitti facili romani ai tempi del centrosinistra. Sul gossip, mentre Fede parla della disfunzione erettile maschile per i giovani italiani, Studio Aperto racconta la storia di una psicologa di New York che per curare i clienti malati di “porno” si spoglia nel corso delle loro sedute psicoanalitiche.
Il Commento di Rosario Trefiletti, Presidente della Federconsumatori
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Rosario Trefiletti. La benzina, che soprattutto al sud è abbondantemente sopra l’euro e mezzo al litro, l’inflazione, che è risalita al 2,4 %, i dati di oggi al ricorso aggiuntivo alla cassa integrazione. Il mondo dei media, dei telegiornali, riprende questa crisi reale oppure no? Cosa pensa Federconsumatori?
“Io credo, e lo dico con grande convinzione, che riprendano la crisi in maniera ancora non sufficientemente dettagliata. La crisi è ancora più grave di quanto si pensi. Basterebbe un dato, uno solo, per dire esattamente le cose come stanno. Quando il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge, e per la verità nel mezzogiorno lo supera abbondantemente, il 30%, siamo francamente in una situazione disastrosa. È un paese senza avvenire se non si da lavoro ai giovani. Ovviamente, oltre a ciò, non si parla delle casse integrazioni che invece sono, negli ultimi dati, rimbalzate ancora in aumento. Non si parla di inoccupazione in termini generali, che ormai ha raggiunto l’11% e – diciamo dulcis in fundo, per non piangere – il tasso di inflazione al 2,4%, in una situazione in cui il mercato non tira ed i consumi si contraggono, sarebbe di per se un dato spaventoso”.
Il prezzo della benzina, che è un bene primario, magari antipatico, ma presente nella quotidianità di quasi tutti gli italiani. C’è solo l’effetto Libia o anche la speculazione ci mette lo zampino?
“Con la scusa dell’effetto Libia, che effettivamente c’è, è chiaro ed evidente, si stanno facendo le peggiori iniqui zie. Ma insomma: quando il petrolio era quotato a 147 dollari al barile la benzina si vendeva nel nostro paese allo stesso identico prezzo di quanto si vende in questi giorni. Anche aggiustando con il cambio, che allora era più favorevole all’Euro, questo non è assolutamente giustificato. Chiaramente c’è qualcosa che non va, perché non è pensabile che col petrolio a 100 dollari al barile, com’è adesso, si possa avere lo stesso prezzo della benzina a quando lo si aveva a 147 dollari. No, francamente così non va”.
I dati Auditel di mercoledì 2 marzo
Tg1 - ore 13:30 4.932.000 25,89% ore 20:00 6.833.000 25,95%.
Tg2 - ore 13:00 3.607.000 20,80% ore 20:30 2.974.000 10,39%.
Tg3 - ore 19:00 2.875.000 14,61%.
Tg5 - ore 13:00 4.303.000 24,50% ore 20:00 5.796.000 22,06%.
Studio Aperto - ore 12:25 2.952.000 21,13% ore 18:30 1.770.000 10,87%.
Tg4 - ore 19:00 1.328.000 6,65%.
Tg La7 - ore 13:30 1.118.000 5,88% ore 20:00 2.425.000 9,14%.
Fonte: www.tvblog.it