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Oggi gli studenti tornano in piazza
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di Giulia Tosoni

Oggi gli studenti tornano in piazza

Il dibattito nato in seguito alla lettera di Pierluigi Celli indirizzata a suo figlio ha fatto percepire una grande assenza. A parte qualche spazio dato ai commenti  su Repubblica.it, non una riga è stata lasciata a qualche protagonista della condizione a cui Celli si riferisce. La condizione di chi studia per molti anni, si laurea, prende varie specializzazioni destreggiandosi nell’università italiana, spesso lavorando nel frattempo, oppure chiedendo, chi può,  un notevole sostegno alla famiglia. La condizione di chi alla fine si sente dire dal proprio professore che è meglio rinunciare e andare all’estero.
Andare all’estero è la soluzione per chi può, per chi se la sente. Andare all’estero è la sconfitta, non già di chi se ne va, ma di chi lo lascia partire. La sconfitta insieme dello Stato, delle politiche attuate negli ultimi decenni e della generazione che ci ha preceduto, incapace di garantire le stesse opportunità di cui ha abusato per se stessa.
L’università è impoverita, i centri di ricerca chiudono o abbandonano i progetti. Tutto si risolve nel discorso sull’efficienza e sul risparmio, con l’aggiunta di qualche vuoto proclamo sul merito, mentre la crisi segna la fine degli studi per tanti studenti rimasti senza l’appoggio dei genitori.
La scuola cade a pezzi non è più uno slogan, ma un macabro rischio con cui fare i conti. I futuri studenti delle superiori si iscriveranno a Gennaio senza sapere dove porterà la riforma degli indirizzi messa in campo dalla Gelmini. La finanziaria non prevede nemmeno qualche aggiustamento per la situazione di disastro in cui versa il sistema formativo.
Rimane in pancia un po’ di rabbia per una discussione che ci riguarda e che, persino nel dibattito pubblico, non solo negli ambiti decisionali, viene lasciato ad altri.
E’ tempo di non lasciare ad altri le nostre battaglie: gli studenti tornano in piazza l’11 Dicembre insieme ai lavoratori della conoscenza e del pubblico impiego.
Sarà l’occasione per leggere sui giornali la loro voce e vedere in televisione le loro facce? Sarà l’occasione per riprenderci almeno il ruolo di protagonisti nella discussione sul nostro futuro negato?


Gli universitari e gli studenti delle superiori si muoveranno , dunque, separatamente e i cortei saranno tre. Gli studenti dell'università (sono previsti pullman da tutta italia) partiranno alle 9 da piazzale Aldo Moro per raggiungere prima piazza della Repubblica e, poi, il Miur. Un percorso, quet'ultimo, non autorizzato. Gli studenti delle superiori di Roma, invece, si vedranno alle 9 alla metro b di Piramide con «l'intenzione di attraversare le vie della città e di assediare, assieme agli studenti universitari ed i precari, il ministero dell'Istruzione». Il divieto della questura di sfilare fino al ministero, dicono gli studenti, «non fermerà certo le nostre mobilitazioni».


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